Se da un lato fatturato e utili del quarto trimestre mostrano una flessione, dall’altro Big Blue prosegue nella strategia di integrazione delle proprie piattaforme server.
La settimana prossima, al Partnerworld di San Diego, Ibm dovrebbe
annunciare una tecnologia che consente agli utenti di far girare
applicazioni Unix indifferentemente su piattaforme As/400 e Rs/6000. La
soluzione si chiama As/400 Portable Application Solutions Environment
(Pase) e rientra nella strategia del costruttore volta a integrare
maggiormente la propria gamma di server (vi sono compresi anche gli S/390,
i Netfinity e i Sequent Numa-Q). Una mossa come questa, peraltro, è
destinata a riaccendere i dubbi sul futuro della famiglia Rs/6000, già in
passato messa in discussione e mai foriera di troppe soddisfazioni per il
numero uno mondiale dell’informatica. L’As/400 viene complessivamente
giudicato più semplice da gestire e con costi più accettabili.
Pase rappresenta, per ora, solo un ponte tra due piattaforme e non lascia
intendere cambiamente epocali, almeno a breve scadenza. Il componente
fornisce un subset di funzionalità Aix runtime, che sfruttano la capacit
à
del processore dell’As/400 di "switchare" fra l’ambiente Os/400 e i modelli
runtime di Unix. é un segnale d’apertura non da poco per le applicazioni
Aix, oggi limitate solo alle macchine Rs/6000. I programmi implementati
utilizzando Pase girano in modo nativo sugli As/400 e traggono tutti i
vantaggi da file system, sicurezza e Db2 Universal Database pensati per la
piattaforma midrange di Ibm. Il prodotto sarà rilasciato all’interno della
versione 4.4 dell’Os/400, su tutti i server As/400e.
Malgrado il calo di fatturato e profitti Ibm riesce comunque a superare le
aspettative degli analisti. Ma è solo una magra consolazione, considerando
che i risultati dell’ultimo quarto vedono il fatturato scendere dai 25,1
dell’ultimo quarto ’98 ai 24,2 miliardi di dollari annunciati l’altro
giorno. I profitti sono di 2,1 miliardi contro i 2,3 dello stesso periodo.
Lou Gerstner ha dichiarato testualmente: "Come avevamo previsto, la
questione dell’Anno 2000 ci ha fortemente penalizzati nel quarto
trimestre", aggiungendo che nonostante il calo appena annunciato, i
profitti netti dell’intero 1999 sono aumentati del 22 percento, e questo
nonostante le previsioni interne a Big Blue parlassero di un possibile
effetto negativo dovuto al cattivo andamento nelle vendite dei mainframe.
Dal punto di vista geografico le curve non hanno troppa uniformità. Nel
continente americano il fatturato è sceso del 4%, mentre Europa, Medio
Oriente e Africa riportano un 15% in meno. In Asia/Pacifico, invece, le
cose vanno meglio, con una crescita del 12%. La divisione degli Ibm Global
Services, ha fatturato 8,7 miliardi di dollari, con una crescita piuttosto
moderata (+2%) se nel conto si fanno rientrare i servizi di manutenzione
(escludendo i quali la crescita passa al 7%). Le vendite di hardware
perdono l’11%, mentre il software cresce del 2 e il middleware dell’8.