Ibm punta sul software per diffondere la logica on demand

Attraverso la propria piattaforma middleware con WebSphere, Db2, Lotus, Tivoli e l’ultimo acquisto Rational, la società vuole offrire la possibilità di integrare tutte le applicazioni di e-business in maniera trasparente.

20 maggio 2003“L’on demand, contrariamente a quanto si possa pensare, ha maggiormente a che fare con il business che non con la tecnologia – ha esordito Steve Mills, senior vice presidente and Group Executive Ibm Software Group -. Ad oggi, infatti, per perseguire il paradigma dell’on demand, quello che manca non è certamente la tecnologia; le difficoltà maggiori sono causate da infrastrutture It non integrate e budget ridotti”.
E sono proprio questi, secondo quanto esposto da Mills durante la main conference del Software Symposium di Monaco, i due aspetti fondamentali su cui punta la nuova software strategy di Big Blue. Attraverso la propria piattaforma middleware con WebSphere, Db2, Lotus, Tivoli e l’ultimo acquisto Rational, la società offre, infatti, la possibilità ai propri clienti di integrare tutte le applicazioni di e-business in maniera trasparente.
“Un’azienda i cui business process siano integrati in maniera end-to-end – ha continuato Mills – attraverso tutta la compagnia, con i key partner e i fornitori, potrà sicuramente rispondere con tempismo a qualsiasi richiesta dei propri clienti, e cogliere qualsiasi opportunità che il mercato potrà offrire”.

Quello che sembra emergere è, quindi, una sorta di orizzontalizzazione dell’offerta di Big Blue, tesa a coprire il gap sempre maggiore tra business transformation ed It.
Durante la main conference, Mills ha anche accennato alla prossima uscita, a breve, di una serie di 48 nuove soluzioni di WebSphere pensate per undici settori industriali, tra i quali il petrolchimico, l’automobilistico e il finanziario.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome