Ibm sempre più attiva per offrire potenza on demand

La nuova politica di Big Blue sul computing “a richiesta” intende convincere i partner business con l’ausilio di prodotti e programmi di marketing. Su questa falsariga è stata condotta l’ultima edizione del PartnerWorld di New Orleans, che ha evidenziato il ruolo centrale di WebSphere.

 


Per Ibm, la conferenza PartnerWorld, svoltasi quest’anno a New Orleans, ha rappresentato soprattutto l’occasione per introdurre gli aggiornamenti al middleware WebSphere, divenuto componente chiave delle iniziative di computing on demand cui Big Blue sembra voler concentrare la maggior parte delle proprie attenzioni. Si è già detto in passato come la concezione della potenza di elaborazione erogata a richiesta degli utenti, così come può avvenire per l’acqua o l’energia elettrica, rappresenti una visione essenziale per un nascente mercato dalle altissime potenzialità. In quest’ottica, l’azienda statunitense, oltre alla parte application server, si è focalizzata anche sugli applicativi, annunciando una versione "express" sia del database Db2 che del software di gestione dei sistemi Tivoli. "Ci stiamo concentrando sugli aspetti di integrazione dell’ambiente operativo on demand – ha spiegato Bob Sutor, direttore della tecnologia per i Web service di Ibm -. Tali elementi devono presentare un alto grado di flessibilità per rispondere più velocemente possibile alle esigenze degli utenti".

La quinta di WebSphere


Alla platea di New Orleans Ibm ha anticipato il rilascio della quinta versione di WebSphere Application Server Enterprise, che offrirà capacità di workflow dei processi business (conosciute come "choreography" e basare sugli standard emergenti per i servizi Web), ossia l’abilità di progettare un’applicazione che automatizza una sequenza di transazioni con uno strumento visuale. WebSphere Application Server Enterprise versione 5 costa 25mila dollari per processore server. Big Blue introdurrà, inoltre, un tool di sviluppo software mirato specificamente all’integrazione delle applicazioni, nell’ottica del supporto che Ibm offre alle aziende per condividere dati attraverso sistemi differenti. WebSphere Studio Application Developer Integration Edition versione 5, dal costo di 5mila dollari per postazione di sviluppo, si rivolge ai programmatori che intendono creare nuove applicazioni attraverso l’integrazione di dati e processi da sistemi esistenti.


Come detto, l’occazione è stata ghiotta per ribadire anche l’impegno dichiarato nei confronti delle piccole e medie imprese, concretizzato dal rilascio di apposite versioni "Express" delle sue più note piattaforme server based. I vertici di Big Blue hanno, nel corso degli ultimi mesi, sottolineato a più riprese l’importanza del target delle Pmi all’interno della più complessa strategia di prodotto. Lo scorso anno, infatti, la società aveva provveduto a raddoppiare i suoi sforzi in questo segmento che, a detta dei maggiori analisti, è in grado di generare un giro d’affari pari a 300 miliardi di dollari l’anno. In pratica, quelle presentate in questi giorni, sono release che contengono le funzionalità necessarie a soddisfare le esigenze delle Pmi, soprattutto sotto il profilo dell’e-business, e che permettono una facile creazione e implementazione di soluzioni di computing "on demand", secondo i dettami della nuova strategia Ibm.


Lo scorso anno, Big Blue aveva introdotto WebSphere Express, la versione "light" del suo noto server logico. Durante la conferenza con i partner, la società ha presentato le versioni "Express" del database Db2, della piattaforma di messaging collaborativo Lotus Notes e di quella di gestione dei sistemi It Tivoli. Ovviamente, queste soluzioni saranno proposte con l’aiuto dei business partner, nell’ambito dell’iniziativa Ibm Small and Medium Business Advantage.


Più legata al rapporto diretto con i partner, è l’iniziativa DeveloperNetworks Toolbox, che comprende un insieme di programmi destinati ad aiutare i partner a implementare Web service, in maniera non dissimile a quanto già proposto, per esempio, da Microsoft con Developer Network e Macromedia con DevNet. Gli sviluppatori che sottoscriveranno il programma di Big Blue pagheranno circa 400 euro all’anno per una versione base di WebSphere Studio Site Developer e i successivi aggiornamenti trimestrali. I prezzi salgono per versioni più complete del software. A ciò si aggiunge, sempre nella stessa ottica, il programma free Speed-Start Web Services, disponibile sul sito developerWorks, che offre, a It manager e sviluppatori, forum di supporto tecnico, formazione online e attività pratiche per un aiuto nell’adozione di servizi Web su piattaforma WebSphere. Ibm ha già in programma anche un certo numero di Developer Days, da tenersi in varie città nel mondo nei prossimi mesi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome