Ibm: in beta il database che si ripara da solo

La versione 8 di Db2 contiene caratteristiche software di “self-healing”, ma anche di autoconfigurazione. Una sorpresa negativa è l’assenza della tecnologia Xperanto.

Ibm ribatte alle novità annunciate da Oracle con un nuovo software per l’amministrazione dei database in grado di anticipare i problemi e consigliare all’amministratore il modo più opportuno per ripararli. La versione beta della nuova edizione dell’ambiente Db2 è stata presentata lunedì. Secondo i responsabili di prodotto la nuova versione è ancora più rapida e affidabile, più orientata al supporto dei servizi Web, la nuova tecnologia delle applicazioni capaci di interagire tra loro attraverso Internet. La versione 8 di Db2 è l’ultima freccia all’arco di una Ibm che appare seriamente intenzionata a strappare al rivale Oracle nuove quote di un mercato che vale 12,7 miliardi di dollari all’anno ed è fondamentale per le aziende e i siti Web che devono manipolare grandi volumi di informazione.
Nel mercato dei database, che non comprende il software utilizzato sui sistemi mainframe, Ibm ha guadagnato parecchio terreno ma rimane alle spalle di Oracle, al primo posto della classifica stilata da Idc con una quota del 42,5% (Ibm è attestata sul 31,1% e Microsoft sull’8,5%). Le nuove funzionalità di Db2 lo rendono particolarmente interessante non solo per il segmento delle grandi aziende ma anche per le imprese di dimensioni più piccole, un comparto in discreta ripresa per quanto concerne gli investimenti. La versione beta di Db2, rilasciata nei mesi scorsi a un ristretto gruppo di clienti, oggi viene messa a disposizione di tutti e dovrebbe precedere l’uscita definitiva del prodotto entro fine anno o all’inizio del 2003.

Tra le caratteristiche di maggior rilievo c’è appunto la capacità del software di “auto-ripararsi”. Il cosiddetto Health Center di Db2, sviluppato nel quadro dell’iniziativa di “autonomic computing” di Ibm, sorveglia costantemente lo stato di salute del database. Quando viene individuato un potenziale problema – per esempio l’impossibilità di registrare nuove informazioni a causa di una memoria insufficiente – il software avverte da solo l’amministratore (via mail, o con un messaggio sul telefonino) e può suggerire una possibile linea di intervento.
Un’altra nuova funzione è il Configuration Advisor, un tool di autoconfigurazione, che può servire per risparmiare molto tempo grazie ai parametri impostati in modo del tutto automatico. Con un occhio puntato sui futuri Web services Ibm ha anche migliorato le doti di “federazione”di Db2, rendendolo ancora più compatibile con le informazioni estratte dalle piattaforme di database dei rivali. L’assenza più vistosa dalla nuova versione del prodotto è Xperanto, che Ibm aveva annunciato in passato ma che è ancora in fase di sviluppo. Xperanto è una nuova tecnologia di accesso ai dati che consentirà di aggregare diverse tipologie di dato – documenti Xml, tabelle e dati interni al database – presentandole come se fossero appartenenti a un unico archivio.

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