Ibm e Hitachi collaborano su dischi e archiviazione

Nasce un’alleanza multilivello fra le due società. Intanto, l’unione delle forze appare un tentativo di far quadrato contro la comune rivale Hitachi. Ma di rilievo appare anche il piano di radunare in un’unica joint venture i rispettivi interessi sul fronte degli hard disk.

Ibm e il colosso nipponico Hitachi hanno siglato un accordo di collaborazione per lo sviluppo di un sistema di archiviazione di dati aperto, che potrebbe sfidare il predominio dell’attuale leader di mercato, Emc. Separatemente, Ibm e Hitachi hanno rivelato un piano che potrebbe portare alla creazione di una joint venture indipendente in cui confluirebbero tutte le attività inerenti i dischi fissi. Hitachi potrebbe controllare la joint venture al 70% versando a Ibm una somma corrispondente al valore stimato delle proprietà di Big Blue nel settore delle memorie su disco magnetico. I negoziati per questa joint venture saranno probabilmente molto complessi. Il mercato dei dischi rigidi, come molti altri componenti per computer, ha subito ultimamente un forte calo di richiesta e fatturati. I consulenti si sono espressi a favore di una cessione, da parte di Ibm, di tutte le attività riferibili a questi prodotti, oggi organizzati sotto l’ombrello del gruppo tecnologie Oem. Ibm stessa ha attribuito al basso rendimento della divisione il cattivo andamento registrato nel primo trimestre 2002. Ibm e Hitachi prevedono di affidare alla nuova joint venture, che sarà basata a San Jose in California, la fornitura dei componenti per la copertura di una buona parte dei rispettivi consumi interni.

Lo storage viene considerato il gioiello dell’industria informatica a causa dei margini relativamente elevati, soprattutto nel segmento dei software di gestione dei sistemi. L’alleanza concordata da Ibm e Hitachi punta anche allo sviluppo di programmi in grado di controllare, nell’ambito delle singole reti, l’hardware prodotto da entrambi i partner.

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