Ibm e Cisco uniscono le forze nell’e-business per i mainframe

Dallo sviluppo applicativo alla Quality of Service, si estende un patto diferro indirizzato agli utenti di sistemi S/390 che hanno a che fare con un alto numero di transazioni Internet.

Può il classico data center sposarsi con l’e-business. Ibm e Cisco
proveranno insieme a far sì che la risposta sia affermativa, grazie a
un’iniziativa comune che porterà al test e allo sviluppo di prodotti
e-business destinati a funzionare sui mainframe della serie S/390. Gli
applicativi nasceranno dalla combinazione dei server, del software Ibm Host
Integration e dei prodotti di networking di Cisco, indirizzandosi agli
utenti che devono gestire un alto volume di transazioni su Internet.
Uno degli obiettivi dell’alleanza è lo sviluppo e il test di soluzioni di
e-business in grado di ridurre la complessità delle infrastrutture e di
velocizzarne l’implementazione. Ad esempio, il deployment delle funzioni di
priorità nel traffico sugli S/390 in abbinamento con gli algoritmi di
priorità del sistema operativo Cisco Ios può assicurare più affidabili
tempi di risposta, secondo quanto affermato dalle due società. In sostanza
,
c’è la Quality of Service (QoS) nel mirino dell’intesa, essendo esso un
elemento strategico per tutti coloro che vogliono collegare Web server e
applicazioni back-end, specie per l’e-commerce. Ibm ha affermato che i
carichi di lavoro per l’e-business su S/390 sono aumentati lo scorso anno
del 195%, ma gli utenti continuano comunque a chiedere una sempre più alta
scalabilità, affidabilità e la possibilità di effettuare transazioni
sicure. Così, un altro obiettivo comune sarà l’abbinamento della tecnolo
gia
di clustering dei sistemi S/390 Parallel Sysplex con il workload balancing
intelligente di Cisco.
Le due società hanno poi sviluppato un sistema che connette i server S/390
con i router e gli switch Cisco. Un It manager può così utilizzare una
scheda d’interfaccia di rete collocata su un mainframe per connettersi a
uno switch e, allo stesso modo, un server può essere attaccato a un router
attraverso un Channel Interface Processor.
Questo accordo è l’ampliamento di una partnership annunciata già nello
scorso settembre, allorquando Ibm cedette a Cisco il proprio hardware di
networking, in cambio dell’impegno di quest’ultima a spendere 2 miliardi di
dollari in cinque anni sui chip di rete di Big Blue. Nel complesso, sarà
poi la struttura Ibm Global Services a occuparsi del supporto
all’implementazione delle soluzioni.

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