Ibm concretizza il computing on demand

Con il lancio imminente dei Virtual Server Service, Big Blue entra nel vivo delle iniziative per l’utility computing

30 settembre 2003

Oggi dovrebbe essere il giorno dei Virtual Server Service di Ibm, i tanto anticipati servizi che faranno da abilitatori alle strategie di computing on demand di cui Big Blue parla da tempo.


Prima che siano snocciolate modalità e tariffe, con dovizia di particolari, dei servizi si può dire che saranno orientati a tutto il parco d’offerta server eSeries con sistemi operativi Windows (xSeries), Aix (pSeries) e Os/400 (iSeries).


La sostanza vuole che gli utenti che aderiranno al programma di servizi pagheranno solo per la capacità elaborativa che utilizzeranno realmente.


Uno dei presumibili esiti che una campagna di servizi così impostata potrà produrre sarà, inevitabilmente, la condivisione di macchine fra più utenti.


Ma di questo è presto per parlarne.

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