“I “”mattoni”” della strategia storage di Sun”

I programmi nel settore della casa californiana prevedono la progressiva sostituzione dell’attuale linea con la soluzione modulare Noble, frutto dell’acquisizione di Maxstrat, portata a termine all’inizio di quest’anno.

Lo storage è un settore nel quale Sun ha deciso di investire parecchio ora
e in futuro. Nei piani a medio termine c’è l’intenzione di rimpiazzare
l’attuale offerta piuttosto variegata di disk array con un’architettura
modulare direttamente derivata dall’acquisizione, chiusa nello scorso
gennaio, di Maxstrat. A partire dal prossimo mese, inizieranno a essere
disponibili i primi prodotti di una linea medio-alta, che intende
capitalizzare sulla crescente domanda, derivante dall’ascesa dei dati
commerciali che circolano on line.
L’architettura a "mattoni" di Maxstrat, denominata in codice Noble, servir
à
per costruire una nuova categoria di array, che diventerà il perno della
strategia di Sun nel settore, andando a sostituire progressivamente tutta
l’attuale linea.
La tecnologia Noble ha richiesto tre anni di sviluppo ed è stata in beta
testing per sei mesi. La disponibilità generale è prevista per il primo
trimestre del prossimo anno. I prodotti si inseriranno nella linea StorEdge
e inizialmente daranno indirizzati verso applicazioni di data warehousing,
elaborazioni ad alte prestazioni e mercato Isp. Il costruttore farà molta
leva sulle prestazioni di throughput. Per creare Noble, Maxstrat ha
estratto componenti tecnologiche chiave dai propri server high-end Gen5-S e
li ha implementati su un’unità rack 3U, con controller che ne consentivano
l’impiego per vari ambienti applicativi. Così, un sistema entry-level Fibr
e
Channel con drive da 18 Gb si rivolge a utenti con esigenze da almeno 100
Gb di capacità. Secondo Sun, i mattoni Maxstrat semplificheranno lo
storage, consentendo agli utenti di aggiungere agevolmente la capacità, a
seconda delle proprie necessità. Vi sarà incluso il software Application
Personality Tuning (Apt), che consente di usare lo stesso box come server
Nfs, Hpc od Oltp.
Quello dei "mattoni", tuttavia, è solo uno degli anelli della strategia
storage di lungo termine della casa californiana, guidata da tre principi
di base. Il primo è la convinzione che le aziende si muoveranno dalle
soluzioni proprietarie verso quelle aperte, passando da prodotti come Jiro
(Api per scrivere, in Java, applicativi di storage management
cross-platform). Il secondo poggia sul fatto che i servizi di box
"discreti" possano essere sostituiti da altri distribuiti su una rete, che
includa le Storage Area Network (San). Terzo e ultimo assioma è il
passaggio da design monolitici a sottosistemi modulari.
Sun si sta già occupando di migrare i programmi che poggiano sui server
Encore verso Solaris, per consentir loro di essere impiegati con gli array
Maxstrat e altri dispositivi. Vi è incluso il software SnapShot, che,
secondo il costruttore, è equivalente a Instant Image di Emc, mentre Remot
e
Data Copy si comporta come PowerPath. Il costruttore non intende, comunque,
togliere dal mercato i sistemi Raid A3500 e A5000 prima della metà del
2001. Sono, infatti, previsti upgrade con controller Fibre Channel verso il
front end.
Un limite per l’affermazione di questa strategia potrebbe essere l’ancor
relativa assenza di server high-end atti a supportare simili capacità. Le
macchine basate su UltraSparc II, infatti, appaiono oggi insufficienti,
mentre per gli UltraSparc III Cheetah occorrerà attendere il prossimo anno
.

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