I gestionali? Sempre al centro dei pensieri

Cloud computing e applicazioni mobili spingono un Cio su due a una revisione dei sistemi.

In Italia una società su due afferma che l’Erp sarà uno dei focus principali per il prossimo anno, anche in termini d’investimenti.

Emerge da un recente studio che Avanade ha condotto ad agosto coinvolgendo 543 persdone, fra responsabili It e manager, nel nostro e in altri 16 paesi.

La società ha poi analizzato i principali aspetti inerenti la tematica.

Per Avanade le applicazioni mobili saranno sempre più diffuse: sarà importante poter accedere ai sistemi Erp interni in qualsiasi momento, per accrescere l’efficienza dei processi operativi.

Le aziende dovrebbero poi prendere in considerazione interfacce standard per i propri sistemi, in modo da ridurre i costi relativi alle eventuali integrazioni e modifiche da apportare, e valutare se i propri Erp siano in grado di rispondere o meno ai cambiamenti imposti dalla globalizzazione o se una soluzione out-of-the-box possa essere considerata una valida alternativa.

Altra tendenza, l’approccio “hub-and-spoke“: si tratta di un modello che consente di integrare il software di gestione aziendale della sede centrale di un’organizzazione con i sistemi utilizzati nelle filiali. Prevede che la sede principale si avvalga di un sistema di backbone complesso, come Sap, e le filiali di sistemi più semplici come, ad esempio, Dynamics Ax.

Cloud: da studi Avanade risulta che solo il 7% delle imprese in Italia si avvale delle potenzialità del cloud in maniera esclusiva.
La maggior parte (57%) sfrutta la combinazione di un sistema cloud con uno interno.
In generale dallo studio emerge come la priorità per le aziende (70%) sia comunque sempre quella di essere all’altezza delle aspettative in termini di customer service.

Inoltre, la maggior parte delle imprese italiane (67%) non si sente subissata dalla mole di dati quotidiani, anzi, per l’83% l’ampia disponibilità di informazioni consentirebbe ai dipendenti di svolgere il proprio lavoro in maniera più efficace e di ridurre il margine di incertezza nella fase decisionale (77%).

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