I dubbi di Sco tutti in una mail

Una lettera datata 2002 apre nuovi scenari, che verranno però chiariti solo nel 2007.

Il classico caso di una lettera pubblicata, artatamente o meno non è mai dato di saperlo in questo caso, sul web riporta sulle prime pagine della cronaca hi-tech la querelle Sco-open source.
Sotto i riflettori una e-mail, inviata il 13 agosto di tre anni fa al Ceo di Sco Darl Mc Bride, nella quale testualmente Michael Davidson, software engineer della società, chiosava: “Alla fine non abbiamo trovato assolutamente nulla, vale al dire alcuna evidenza di qualsiasi violazione di copyright”.
A quanto riportano le cronache, Sco ammetterebbe la veridicità del documento, ma sottolineerebbe anche che nel messaggio Davidson non specifica i tool utilizzati né delimita l’oggetto dell’indagine. Nella sostanza, la società è in ogni caso disponibile a chiarire i nuovi punti di controversia aperti dal documento, ma nelle sedi deputate. Evidentemente il tribunale ed evidentemente ormai nel 2007.
Va detto che nel documento pubblicato Davidson fa esplicito riferimento a un’indagine accurata affidata a un consulente esterno, chiamato in causa dopo che già le indagini interne non avevano evidenziato sostanziali appigli.
Il documento, in ogni caso, sarebbe già contenuto nella documentazione a discarico prodotta da Ibm in tribunale.

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