I dati aziendali trovano nuovi strumenti di gestione nell’Ilm

L’Information lifecycle management rappresenta l’ultima frontiera su cui si stanno confrontando i big dello storage. A spingere la richiesta implementativa sono soprattutto la leva economica, che garantisce un Tco ottimizzato, e i recenti vincoli normativi.

 


La gestione del ciclo di vita dei documenti rappresenta una delle ultime leve su cui il mercato dello storage sta esercitando pressione. Il concetto alla base è semplice, nessun dato aziendale ha una rilevanza costante nel tempo, ma varia in base al livello di servizio, ossia d’uso, e alla sua datazione. In funzione di queste due coordinate i documenti possono essere, quindi, archiviati su una diversa gamma di dispositivi, usando device più costosi e performanti nel caso di dati altamente critici e soluzioni più economiche e dalle prestazioni meno elevate per i dati conservati in ottemperanza di semplici vincoli normativi. Per le aziende questa impostazione di archiviazione significa chiaramente un risparmio, potendo ottimizzare le risorse già disponibili e limitare gli investimenti laddove assolutamente indispensabile. Un argomento di notevole presa in momenti di stagnazione economica e che, non a caso, ha fatto salire sul carro dell’Ilm tutti i principali fornitori di tecnologie storage. Oltre a questa leva, a dare impulso alle implementazioni Ilm stanno contribuendo anche nuovi vincoli normativi, che ormai obbligano le aziende ad archiviare tutte le informazioni operative, finanziarie e di interazione con il cliente. Questo è soprattutto vero per il mercato nordamericano, ma anche in Italia qualcosa si sta muovendo. Esistono, poi, settori che per loro stessa natura rappresentano un terreno d’elezione per l’implementazione di queste soluzioni, come la sanità e l’ambito finance, cui si sta aggiungendo anche la Pa sempre più votata a gestire documentazione online. L’Italia, per esempio, è più avanti degli Usa nella gestione elettronica delle dichiarazioni dei redditi. In più, in Europa il settore bancario dovrà presto fare i conti con Basilea II e con vincoli stringenti nella gestione del rischio. Resta chiaro che una corretta implementazione Ilm non può prescindere da un assessment approfondito dei dati. Un’operazione, che considerato l’onere delle attività consulenziali in generale, può essere inizialmente circoscritta a livello dipartimentale, procedendo per gradi nel percorso di analisi. Per contenere i costi della classificazione spesso, tra l’altro, i fornitori di tecnologia offrono soluzioni economiche, applicando benchmark standard. Questo a conferma che l’analisi dei dati è davvero strategica per calcolare il risparmio che un’infrastruttura già in uso può garantire.

Le soluzioni targate Emc


Per Emc l’Ilm rappresenta il tassello di un mosaico cominciato con l’enterprise storage (per condividere piattaforme eterogenee), il networked storage (per usare in modo flessibile le risorse) e l’automated networked storage (per una gestione automatizzata dell’infrastruttura). "La diretta conseguenza di questa premessa è che alcuni elementi Ilm sono già disponibili – ha sottolineato Renato Simone, marketing manager di Emc Italia -. Penso alle soluzioni per le copie immediate su disco, che Emc ha introdotto negli anni 90 con TimeFinder, al software per la replicazione remota dei dati Srdf, alla suite Control Center e ai prodotti che permettono di avere una visione completa delle risorse di una rete di storage anche in ottica multivendor. Questa offerta è andata specializzandosi, fronteggiando anche esigenze di document management con i sistemi Centera per il Content Addressed Storage". L’aspetto fondamentale dell’Ilm è senza dubbio la capacità di riconoscere la dinamicità dei dati, automatizzandone la gestione. "Con la crescita della quantità di informazioni da gestire, l’automatizzazione costituisce un passaggio obbligato – ha continuato Simone – cui l’Ilm unisce l’intelligenza e il riconoscimento "non agnostico" del valore del dato". Per poter definire un modello corretto e implementarlo, Emc mette a disposizione servizi professionali dedicati alla data classification. "A questi si aggiungono accordi con società come Accenture – ha concluso Simone – e il supporto di partner nazionali e internazionali. Il risultato è un’analisi approfondita che porta a determinare l’infrastruttura più adatta e che dà le massime garanzie".

L’offerta Ilm di Hds


Di fronte alle crescenti esigenze di archiviazione e gestione dei messaggi di e-mail e altri contenuti non strutturati, la divisione Gss di Hitachi Data Systems ha recentemente rilasciato due nuove soluzioni Ilm. "Di queste – ha sottolineato Roberto Salucci, Storage Product manager di Hds Italia -, la prima, Message Archive for Compliance, consente di mantenere un archivio inalterabile di e-mail e instant message per il periodo di tempo stabilito dalle normative Sec 17a4, Sarbanes-Oxley, Basilea II e nuove disposizioni; la seconda, Message Archive for E-Mail, permette, invece, di eliminare ogni limitazione di spazio dalle caselle di posta. Di recente abbiamo, inoltre, annunciato Archival Policy Design Service, un servizio che aiuta i clienti a stabilire policy atte a risolvere la sfida della gestione delle e-mail e uniformarsi alle normative". A occuparsi dell’erogazione di ogni tipologia di servizio di data assessment è la divisione Gss, che nelle valutazioni applica volta per volta con il cliente i criteri che maggiormente rispondono alle sue esigenze.

Il paniere di Hp


All’interno dell’Ilm le aree che Hewlett-Packard ritiene strategiche sono tre, ossia retention management (per supportare le aziende nell’adeguamento alle normative), data management (tramite cui gestire i dati soddisfando gli obiettivi di service level prefissati in termini di performance, disponibilità e tempi di ripristino) e reference information management (con cui trarre valore da contenuti). "Le soluzioni Hp – ha puntualizzato Roberto Patano, Software and Nas Business Manager Nss di Hewlett-Packard Italiana – forniscono un framework su cui in futuro sarà possibile fornire funzionalità Ilm aggiuntive. La società sta lavorando, infatti, alla definizione di un’architettura per la gestione comune dei dati che richieda un unico ambiente. Attraverso una console centralizzata, Hp intende fornire una modalità univoca per specificare policy e livelli di QoS delle informazioni così da automatizzare le operazioni di movimentazione dei dati come quelle tipiche di backup e replica". Al mercato Hp si rivolge tramite una struttura di servizi articolata, in grado di garantire una valutazione approfondita dei dati da archiviare. "I criteri sono quelli di sicurezza e affidabilità delle informazioni in modo da offrire la continuità del business – ha concluso Patano -. Stabilite le attese dei clienti, è necessario valutare tutti i livelli della struttura per ottenere un risultato corretto, dall’hardware, al software, fino all’infrastruttura nella sua globalità".

L’Ilm secondo StorageTek


In materia di Ilm, StorageTek articola l’offerta in quattro componenti, ovvero la memorizzazione, la replica, la gestione e l’integrazione. "In funzione delle caratteristiche dei dati – ha chiarito Vincenzo Matteo, responsabile Prevendita StorageTek Italia – è possibile disegnare un’infrastruttura che, usando queste componenti, risulti flessibile, capace di adattarsi alle esigenze di documenti che variano nel tempo, mantenendo minimo il costo totale dello storage. Per chiarire il concetto si pensi alla posta elettronica. Una mail contenente allegati, sarà acceduta dai destinatari anche più volte nel corso dei giorni successivi al ricevimento. Ma con il passare dei mesi la possibilità di rilettura diminuisce fino a scomparire. È chiaro che memorizzare tutte le mail su disco diventa proibitivo se non si dispone di budget illimitati, un problema che si risolve usando dispositivi di memorizzazione performanti come i D-Series per le mail più recenti e facendo migrare automaticamente su dischi a minor costo per Gigabyte, come la linea Bladestore, le mail più datate, fino ad archiviarle su librerie a nastro, per esempio, le L-Series". Come sempre una corretta implementazione Ilm parte dall’assessment dei dati, operazione che StorageTek garantisce attraverso 2.300 consulenti attivi in oltre 50 Paesi. "La nostra società – ha concluso Matteo – è strutturata in modo da identificare l’impatto finanziario per ciascuna funzione di business su scala oraria, nonché l’impatto operativo che comporta la perdita di una funzione di business. Vengono così identificate le funzioni critiche, evidenziata la tolleranza sopportabile e i "single points of failure" da eliminare".

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