Huawei abilita i partner ai servizi data-driven

IDI Forum 2025. Partner Huawei costruiscono valore dai dati grazie alle piattaforme AI-ready del vendor. L’esperienza di Engineering D.Hub e Hosteur Sas

Ridurre la complessità, consolidare le infrastrutture e garantire disponibilità al massimo livello e protezione dei dati. Sono questi gli obiettivi principali raggiunti da Engineering D.Hub e Hosteur Sas, due partner europei che, appoggiandosi alle tecnologie di storage e AI di Huawei, hanno letteralmente cambiato il modo in cui disegnano, distribuiscono e scalano i servizi digitali ai propri clienti. La loro esperienza è stata portata come esempio ai tanti partner, system integrator, consulenti provenienti da tutto il continente che hanno partecipato a Monaco di Baviera all’IDI Forum 2025 di Huawei, per dimostrare loro come una piattaforma intelligente possa contribuire alla crescita e alla differenziazione del proprio business. Anche in un panorama cloud e AI affollato come quello europeo.

L’agilità degli ambienti Huawei sfruttata da D.Hub per accompagnare la crescita digitale

Engineering D.Hub è una realtà italiana che fa parte del gruppo Engineering e che si occupa di gestire le infrastrutture tecnologiche a supporto di aziende dei settori Healthcare, Industria, Finance e Pubblica Amministrazione e all’interno del gruppo rappresenta il centro di competenza per progettare e erogare servizi infrastrutturali, operando su ambienti mission-critical e soluzioni cloud. Va da sé che gli obiettivi più pressanti per l’azienda, illustrati dalla sua infrastructure director Ingrid Collu, fossero di razionalizzare le infrastrutture IT per semplificare la gestione, ridurre i costi e creare le condizioni per aumentare l’efficacia dei servizi digitali che fanno parte della propria offerta.

nella foto, Ingrid Collu, infrastructure director di Engineering D.Hub ripresa dal megaschermo durante il suo intervento sul palco dell’IDI Forum 2025 di Huawei tenutosi a Monaco di Baviera

Ci siamo trovati a gestire un’infrastruttura fortemente frammentata, con quattordici sistemi di storage forniti da tre vendor diversi. Un contesto che, oltre a rendere le operazioni complesse e dispendiose, limitava la nostra capacità di evolvere rapidamente i servizi”. Da qui l’esigenza di consolidare le risorse già presenti e adottare un modello più flessibile, in grado di sostenere l’evoluzione dei servizi digitali offerti ai clienti.

Risposte ottenute appoggiandosi a un’architettura basata sui sistemi intelligenti Huawei che ha consentito di “ridurre l’infrastruttura di storage da quattordici a tre sistemi principali, facendo riferimento a un solo vendor, con la conseguenza di semplificare enormemente la gestione, di ridurre i costi del 54% e di ottenere un miglioramento del 46% nell’efficienza operativa” ha spiegato Collu.

Benefici che sono andati ben oltre gli aspetti economici. Il nuovo assetto ha infatti permesso a D.Hub di mantenere una alta continuità di servizio, con una disponibilità del 99,99999%. “Praticamente senza interruzione, nemmeno in fase di migrazione. Siamo infatti riusciti a fare la transizione dai vecchi ai nuovi sistemi senza alcun impatto sul servizio, con un downtime inferiore ai cinque minuti per sistema e nessuna interruzione percepita dai clienti”.

Sicurezza e vendor neutrality sono poi altri aspetti che hanno guidato il disegno della nuova infrastruttura, nata per essere aperta e componibile, onde evitare rischi di lock-in tecnologico e per mantenere la flessibilità necessaria per integrare nuove soluzioni in base alle esigenze future. Mentre la protezione dei dati è stata impostata “by design” dall’infrastruttura stessa, la quale integra funzionalità avanzate contro i ransomware, tra cui air gap fisici, backup indipendenti e strumenti di analisi comportamentale basati su AI.

I servizi di Hosteur Sas costruiti sulla piattaforma AI-native di Huawei

L’orientamento nativo verso l’intelligenza artificiale delle infrastrutture Huawei è invece quanto di più è stato considerato nell’evoluzione infrastrutturale di Hosteur Sas, provider francese di servizi cloud e di hosting che propone ad aziende di vari settori quali Healthcare, Giustizia, Government e a realtà del settore Immobiliare.

Quando Hosteur ha deciso di sviluppare una propria piattaforma AI, lo ha fatto con l’intenzione di rendere accessibili, scalabili e sicuri i modelli AI anche nei settori più complessi e regolamentati, come la Sanità, la PA o la Giustizia – ha spiegato Florent Gentric, CTO dell’azienda salendo sul palco dell’evento Huawei -. Non volevamo limitarci a erogare servizi di cloud gestito, ma costruire una piattaforma che permettesse ai nostri clienti di integrare l’intelligenza artificiale nel loro lavoro quotidiano, migliorando la qualità dei servizi offerti e sempre nel rispetto di contesti normativi molto rigorosi”.

Florent Gentric, CTO di Hosteur Sas all’IDI Forum 2025 di Huawei spiega al pubblico come la costruzione della piattaforma proprietaria AI Flow sia stata abilitata dall’utilizzo dei sistemi AI-Ready OceanStor Pacific di Huawei

AI Flow è il risultato di questa considerazione: una piattaforma proprietaria progettata per supportare l’intero ciclo di vita dei modelli di machine learning, dalla produzione all’esecuzione su GPU, in ambienti ibridi, modulari e ad alta disponibilità.

Un progetto per il quale serviva un’infrastruttura che fosse non solo potente, ma anche flessibile, aperta e pronta a evolversi con le esigenze applicative che man mano si prospettano” commenta il CTO, che riprende elencando il mix di tecnologie utilizzate, dove un ruolo particolarmente centrale è stato attribuito agli ambienti di storage Huawei: “Ci serviva una base solida per l’esecuzione di modelli AI su GPU, ma anche un’infrastruttura capace di gestire big data, analisi distribuite e applicazioni verticali in ambiti molto diversi. Equilibrio raggiunto con un’infrastruttura che combina orchestrazione con Kubernetes, processori Nvidia e Amd per il training e l’inferenza dei modelli, e storage OceanStor Pacific di Huawei. Architettura su cui abbiamo appoggiato moduli applicativi specifici per la Sanità digitale, la customer experience, la gestione documentale e amministrativa”.

AI Flow è già utilizzata in ambiti complessi come la Sanità e il Real Estate, dove supporta attività come la diagnosi assistita, l’analisi documentale e l’automazione dei processi, sempre nel rispetto di requisiti di sicurezza e tracciabilità.

«La nostra piattaforma è stata progettata come ambiente aperto e sicuro, ed è disponibile anche per sviluppatori terze parti attraverso API pubbliche e sandbox. Il contributo di Huawei ci ha reso possibile la costruzione di una soluzione flessibile, immediatamente utilizzabile e pronta per un’adozione su larga scala» ha concluso Gentric.

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome