A livello globale l’HR Tech è uno dei grandi trend dell’innovazione digitale: nel 2018 sono stati investiti dai fondi di venture capital più di 4 miliardi di dollari in aziende e startup attive nel settore.
Quando si parla di HR Tech si fa riferimento alla trasformazione digitale che sta interessando la funzione delle Risorse umane con video-interviste per chi si candida a una nuova posizione lavorativa agli strumenti di assessment online; piattaforme per l’incrocio di domanda e offerta di lavoro; gamification applicata alla formazione; applicant tracking system; algoritmi di intelligenza artificiale; software per la gestione di paghe e contributi; employee branding su social network, blog e siti.
Eono 103 le aziende che in Italia si occupano di soluzioni e servizi innovativi per il mondo delle Risorse Umane, metà delle quali hanno meno di 5 anni di vita e per il 60% sono collocate tra Torino e Milano. 53 si occupano di Human Capital Management (HCM), 42 di Talent Acquisition (TA)e 8 di Talent Management (TM).
Risulta dal 2° Osservatorio sull’HR Tech italiano, presentato in Talent Garden Fondazione Agnelli, a Torino e realizzato su iniziativa di In-recruiting, azienda torinese specializzata nelle soluzioni software per il recruiting e la talent acquisition.
Circa il 40% delle aziende dell’ecosistema HR Tech italiano è nata addirittura negli ultimi 2-3 anni; un dato che sale al 55% se si sposta la data di nascita al 2013.
Significativo, in questo senso, il trend che riguarda le job board, le “lavagne” digitali che propongono gli annunci di lavoro: delle 14 censite dall’Osservatorio, 7 sono nate dopo il 2013. Il 50% delle aziende analizzate è iscritta al Registro delle Startup innovative.
La rapidità di questa crescita ha generato un impatto diretto sui ricavi e sulla struttura complessiva del settore: il 74% delle imprese nate dopo il 2013, infatti, dichiara di avere meno di 50 clienti.
Allargando l’analisi dei portafogli clienti a tutte le realtà mappate, emerge che il 64% delle aziende dell’HR Tech italiano dichiara un numero di clienti attivi inferiore a 100, anche se il 10,6% (11 imprese) ne dichiara invece un numero compreso tra 1.000 e 5.000: di queste ultime, 4 propongono soluzioni per la gestione del personale e altre 4 di training/formazione.
Rapporto con il venture capital: sono infatti non più di 20 (il 19% del totale) le aziende che hanno dichiarato di aver raccolto risorse finanziarie da round di investimento. Il 60% di queste aziende, in particolare, ha ammesso di non aver raccolto più di 1 milione €, mentre solo 4 hanno dichiarato di aver superato la barriera dei 20 milioni. E una sola di queste realtà è italiana.
Il report integrale si scarica qui.
Il valore è un Miliardo, NON un Milione…..