Hp spiega Hp ai suoi partner. E non solo a loro

Al Channel Forum di Canalys Eric Cador, senior vice president di Hp Emea, racconta le direzioni di Hp, sia in termini di acquisizioni, sia in termini di direzioni strategiche.

Doveva essere Mark Hurd, in base al programma presentato qualche mese fa, l’ospite d’onore chiamato ad aprire l’edizione 2010 del Channel Forum di Canalys. Gli eventi dell’estate avevano fatto cambiare guest speaker. In alternativa, a parlare alla platea di partner e competitor di tutta Europa, sarebbe arrivato Todd Bradley, alla guida della divisione Psg di Hp. Poi, la nomina di Leo Apotheker alla carica di Ceo e il nuovo cambio di programma.
Così, il keynote inaugurale dell’evento è stato affidato a Eric Cador, senior vice president di Hp Emea. E il manager ha scelto di aprire il proprio discorso spiegando al suo pubblico cosa è la nuova Hp che si sta profilando con le ultime strategie di acquisizione e con le nuove direzioni strategiche.

Un discorso rassicurante, quello di Cador, che ha raccontato di aver trascorso i giorni precedenti l’evento di Barcellona insieme al nuovo Ceo.
“Leo – ha sostenuto Cador – è un manager di esperienza e conosce molto bene il canale”.
Aggiungendo, non senza una buona dose di ironia: ”E poi ha un indubbio vantaggio. Con lui non dovremo passare mesi a spiegare qual è la realtà del mercato europeo”.

Levità a parte, Cador ha voluto spiegare alla platea il significato delle acquisizioni portate avanti da Hp negli ultimi mesi, Palm e 3Par in primis. Tranquillizzando anche sullo status della partnership con Microsoft: ”Non è in discussione. C’è un mercato pc enorme sul quale non abbiamo alcuna intenzione di rompere l’alleanza. Sul comparto mobile saremo in competizione. Non credo sia un problema. Quanto a 3par c’era la necessità di accelerare l’area dello storage. E 3par deve essere vista come l’architettura che sta dietro lo storage”.
Cador ha parlato di una strategia globale, che non trascura gli investimenti in ricerca e sviluppo, avendo investito 16 miliardi di dollari in R&D nell’esercizio 2008, ma che utilizza le acquisizioni come acceleratore, funzionali ”al completamento dei segmenti non ancora coperti. Dove c’è bisogno di accelerare l’innovazione, allo sviluppo interno è preferibile una acquisizione”.

Quanto al mercato indirizzabile, Cador parla di un mondo in continua espansione, nel quale già oggi si contano 1,8 miliardi di persone online, di una proliferazione esponenziale del contenuto digitale, di nuovi device e delle infrastrutture hardware e software necessarie a gestire il tutto.
Per questo, a una Hp attiva in modalità cross su hardware e servizi, con brand e presenza locale, e con una forza finanziaria importante, viene oggi chiesto di concentrarsi su sei aree chiave.
“I nostri investimenti saranno indirizzati verso l’area dei managed print service, con un ribaltamento totale della prospettiva. Dobbiamo passare dalle printer al printing e non è un passaggio da poco”.
C’è evidentemente la mobility nelle strategie della società: ” Perché abbiamo acquisito Palm? Non e solo per gli smartphone ma per un nuovo set di dispositivi e soluzioni completamente integrati nella cloud. Dall’anno prossimo vedrete nuovi device che andranno a popolare un nuovo ecosistema impostato sulla cloud”.
C’è la visual collaboration, sviluppata sia in un’ottica di aiuto alla collaborazione nelle e tra le aziende, sia in un’ottica di attenzione all’ambiente. C’è il networking, sviluppato nell’ottica delle infrastrutture convergenti.
E poi, inevitabilmente, i servizi cloud e la data center consolidation, promossa in un’ottica di risparmio ed efficienza.

Quanto ai partner, Cador parla di un ecosistema fatto di 25000 realtà nelle Americhe, di 55400 partner nell’area asiatica e di 100.000 aziende nell’area Emea. Un ecosistema indispensabile per Hp, al quale però chiede più investimenti.
”Ai partner Gold oggi chiediamo non solo volumi di vendita, ma anche specializzazione. Per questo abbiamo messo a punto 19 percorsi di focalizzazione, dai thin client alla data center consolidation e chiediamo al partner di scegliere dove investire: è un passo fondamentale per crescere”.

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