Hp per i servizi all’opensource

Intensificato il legame con JBoss: ora il supporto è totale. E a Palo Alto pensano a gestire anche altre applicazioni (Ingres?).

Hewlett-Packard ha ampliato la propria partnership con JBoss ritagliandosi, alla fine dei fatti, un ruolo come fornitore di servizi per implementazioni di software open source.


Il senso strategico dell’estensione del supporto a tutti gli utenti enterprise che fanno girare il software JBoss su piattaforme Hp, va proprio nella direzione del tipico business che si può fare in ambito open: gestire le piattaforme aziendali, configurandole e apportando i necessari cambiamenti.


Nella fattispecie di JBoss, Hp lo può fare completamente dato che ha accesso ai sorgenti dell’application server.


L’azione è conse guenziale all’iniziativa partita all’inizio dell’anno relativa alla costituzione di un fronte di servizi professionali in ambito opensource, essenzialmente orientati a Linux, JBoss e MySql.


Al momento attuale Hp impiega 300 persone in attività di prevendita e consulenza sullo stack opensource.


Alcuni analisti hanno osservato che se le operazioni di supporto totale a JBoss prenderanno piede, cioè se si riuscirà a costruire un ecosistema (come usa dire ultimamente) Hp potrebbe configurarsi come terzo credibile concorrente, sul lato software, a Ibm e Bea.


Oltretutto Hp sta anche guardandosi attorno. Gli accordi con MySql e JBoss, infatti, non sono esclusivi.


Pare che a Palo Alto stiano prendendo in considerazione anche gli application server open Jonas e Geronimo, oltre al database di Ca, Ingres, fresco “di apertura”.

L’iniziativa del pieno supporto alle implementazioni opensource da parte di Hp va nella stessa direzione di quella intrapresa anche da start up al 100% legate al business open, come SourceLabs e SpikeSource.

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