HP dice addio a NetAction

L’azienda americana cambia la propria strategia, entro due mesi i prodotti per il middleware saranno realizzati da Bea Systems e da Microsoft.

È stato confermato ufficialmente. Hewlett Packard dismetterà alcuni applicativi middleware e li fornirà ai propri clienti grazie a una partnership con Microsoft e Bea Systems.

In particolare, Netaction Application Server, Netaction Web Services Platform e Web Services Registry saranno eliminati dall’offerta di Hewlett Packard entro due mesi. L’azienda americana ha anche bloccato lo sviluppo di eSpeak, un applicativo interessante che avrebbe sfruttato una tecnologia innovativa per il collegamento in rete di dispositivi di diverso tipo.

La linea di prodotto Netaction era stata creata all’inizio del 2001 successivamente all’acquisizione, per 470 milioni di dollari, della Bluestone Software. Purtroppo la famiglia Netaction non è stata accolta con particolare entusiasmo dal mercato, per questo la casa americana ha preferito concentrare i propri sforzi su altri applicativi. D’altronde, già all’incontro con gli analisti di giugno i responsabili di Hewlett Packard avevano preannunciato la decisione.

D’ora in poi gli sforzi di Hewlett Packard saranno concentrati sull’offerta di OpenView, sul suo pacchetto di comunicazione Opencall e su Utility Data Center, il software per l’automazione delle operazioni di data center.

I prodotti middleware di Hewlett Packard erano basati su tecnologie Java di Sun, secondo le dichiarazioni di Nora Denzel, vicepresidente per il software, con questa decisione l’azienda americana si manterrà neutrale rispetto alla competizione tra la tecnologia Java di Sun e l’emergente .Net di Microsoft.

I prossimi prodotti di Hewlett Packard saranno principalmente basati sulla famiglia Weblogic di Bea ma ci sarà anche piena disponibilità a fornire prodotti basati su piattaforma Microsoft .Net.

L’accordo con Bea non sarà esclusivo, Hewlett Packard sarà libera di offrire prodotti basati anche su altre piattaforme, come IBM per esempio. L’altra parte dell’accordo richiede che Bea promuova OpenView come la migliore soluzione per la gestione delle infrastrutture IT.

I prodotti in via di dismissione sono stati immessi sul mercato ma per ora non hanno trovato acquirenti, alcuni moduli saranno integrati su OpenView per migliorare le capacità di gestione di applicazioni e servizi Web-based.
In precedenza era stato fatto un disperato tentativo di riconversione dell’offerta di Netaction: era stata inaugurata una politica “service-oriented” che prevedeva la vendita o l’emissione delle licenze anche relativamente a parti della soluzione, come il Transaction Server, a terze parti. L’idea era stata in seguito copiata da altri.

La strategia di partnership, secondo gli analisti, potrebbe avvantaggiare Hewlett Packard rispetto a IBM e Sun, che sfruttano la tecnologia Java, grazie alla sua consolidata presenza sul mercato. Ma non tutti sono d’accordo: altri analisti affermano che il cambio di rotta potrebbe comportare qualche rischio. I prodotti per il middleware, infatti, sono fondamentali per il mercato IT, non realizzarli più direttamente comprometterebbe le relazioni con i clienti.
Nora Denzel non d’accordo, secondo la responsabile di Hewlett Packard, il valore aggiunto lo fa la soluzione, indipendentemente da chi realizza il codice. OpenView e l’Utility Data Center, sempre secondo Nora Denzel, forniranno ciò che i clienti richiedono.

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