Hewlett-Packard supporta Itanium 2 ma non abbandona l’offerta esistente

Il processore a 64 bit dovrebbe segnare la definitiva credibilità di Intel come fornitore di soluzioni architetturali per elaborazioni complesse. Nel lotto dei vendor pronti al supporto, si inserisce di prepotenza anche Hp, che però offre un sostegno legato a una strategia più articolata.

La lunga gestazione dell’architettura Ia-64 e la successiva uscita di Itanium ha reso evidente come fosse il suo successore, McKinley, il vero grimaldello che Intel avrebbe utilizzato per penetrare nella fascia alta dei server aziendali. Oggi, il processore, nel frattempo ribattezzato Itanium 2, è finalmente disponibile, si presenta con una dote di benchmark e documenti tecnici che ne dovrebbero ratificare l’effettiva competitività con quanto già esiste nel mondo dei 64 bit.

Un certo numero di fornitori ha seguito come sempre il lancio della Cpu, allineando da subito la propria offerta per il nuovo segmento di mercato. Fra i più pronti, troviamo Hewlett-Packard. L’azienda, mostratasi in verità freddina verso Itanium, ha rispolverato addirittura il proprio diritto di progenitura sull’architettura (il cui disegno nasce da un’originaria partnership fra le due aziende) per presentare i server rx5670 e rx2600, basati su Itanium 2. Si tratta di macchine a 2 o 4 Cpu, con Ram espandibile fino a 48 Gb, cui si aggiunge il chipset zx1, progettato dalla stessa Hp per migliorare le prestazioni delle macchine in applicazioni Oltp, Web serving o dove si richieda un uso intensivo di operazioni in virgola mobile. Hp offre sui nuovi sistemi i sistemi operativi Windows, Linux e Hp-Ux, allo scopo di far sì che «sia il cliente a scegliere l’ambiente che meglio si adatta alle sue necessità», come ha spiegato Giorgio Capellani, marketing manager dell’Enterprise Systems Group in Italia. I prezzi dei modelli variano fra gli 8.900 dollari, per l’rx2600 a due vie, ai 28mila dollari del top rx5670 a quattro vie. A questi si aggiunge le workstation zx2000 e zx6000, con doppio processore Itanium 2 a 900 MHz e vari acceleratori grafici.

Dunque, sembrerebbe che Hp creda molto nel potenziale della nuova architettura. Tuttavia, almeno per il momento, non c’è alcun piano per dismettere le altre architetture server in portafoglio, ovvero Pa-Risc e Alpha. Se per quest’ultima il futuro appare segnato con la probabile confluenza tecnologica dentro i futuri chip Intel entro il 2006, la roadmap di Pa-Risc procederà in parallelo a quella delle prossime versioni a 64 bit di Intel, almeno fino al modello 8900. «Vogliamo offrire ai clienti garanzie sul futuro – ha puntualizzato Capellani -. Le discontinuità tecnologiche generano caos, mentre è più logico procedere con sviluppi già avviati e formulare adeguati piani di migrazione». L’idea, in sostanza, sarebbe quella di far confluire tutto, a un certo punto, sotto l’architettura Intel. Ma se questa non ottenesse sul mercato i riscontri attesi, almeno Pa-Risc appare pronto a sopravvivere.

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