Google come Zio Paperone

Microsoft rilancia Bing: le ricerche sul suo motore sono effettivamente libere, a differenza di quelle sul suo principale competitore. Natale si avvicina…

Ma chi ha detto che i motori di ricerca sono in declino e quindi non se ne parla più? Tutto il contrario: non solo sono ben vivi, ma battagliano furibondamente allo squillo di tromba.
La serata di ieri è stata scossa da un attacco frontale delle truppe di Microsoft Bing a Google Shopping.
Non una cosa nuova, a dire il vero. Già il 31 maggio scorso Bing era partita all’attacco, spiegando che nel servizio di Google il ranking delle proposte era limitato agli avvisi a pagamento.
In effetti, il passaggio della ricerca da free ads a paid ads, annunciata a fine maggio, è avvenuta ad ottobre. E oggi Microsoft risfodera le armi e riparte all’attacco con un sito dal nome tutt’altro che casuale: scroogled.com.

L’attacco è violentissimo, come mostrano anche i video di denuncia diretta o di esemplificazione.
Con in più gli allarmi in sovrimpressione che sottolineano come il problema non riguardi solo gli Stati Uniti, ma tutti i Paesi nei quali il servizio è o sarà attivato, Italia, dunque inclusa.
“Google Shopping Goes International in February 2013. – si legge – Countries in line to be Scroogled include UK, Germany, France, Japan, Italy, Spain, Netherlands, Brazil, Australia and Switzerland“.

Certo tutti sappiamo che Ebenezer Scrooge è il protagonista di Canto di Natale (A Christmas Carol) di Charles Dickens, ed ispirò il personaggio di Walt Disney che noi in Italia chiamiamo Zio Paperone (nella foto). Ebenezer è avaro e accaparratore e come tale viene ricordato, ma per Dickens al termine c’erano pentimento e ravvedimento. Si disse che il nome Bing fosse acronimo di But It’s Not Google.
Però in Italia, a chi ha almeno una quarantina d’anni, il nome Bing ricorda (ci perdonino esempi più illustri) un personaggio del fumetto Alan Ford: era il ricettatore del conte Oliver, uno che comprava di tutto purché il prezzo fosse “un affarone”. Ovviamente l’accostamento può suonare stonato, ma è un gioco.

E tu, con chi vuoi competere oggi?

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