Gli It manager europei hanno voglia di spendere. In software.

In contrasto con altre recenti analisi sul tema, sembra esserci, almeno in Europa, una maggioranza di aziende intenzionate ad aumentare i budget per il 2003.

17 ottobre 2002 Secondo Gartner, il numero dei responsabili It di aziende europee che prevede di aumentare le spese nel prossimo anno, supera quello dei loro colleghi che pensano a tagli di budget. Peter Sondergaard, responsabile European research di Gartner, spiega: «Abbiamo interrogato 336 Cio (Chief information officer) di medie e grandi aziende europee. Uno su tre ha in programma di aumentare il budget It del 3% nel 2003, mentre uno su cinque pensa di ridurlo nella stessa proporzione. Uno su dieci ha in mente aumenti di più del 10%, a fronte dell’uno su undici che si prepara a diminuire le spese nella stessa percentuale».

All’Italia il primo posto dell’ottimosmo: il 46% dei nostri Cio si prepara a spendere, nel 2003, il 3% in più di quest’anno. Seguono, con 37,7%, Uk e Irlanda. A Belgio, Olanda e Lussemburgo la palma dell’ottimismo estremo: in questi paesi il 19,2% dei Cio è convinto di aumentare gli investimenti It in ragione di più del 10%.

Un altro studio Gartner, portato a termine dalla divisione Dataquest, prevede che gli investimenti complessivi It in Europa aumenteranno nell’anno prossimo del 5,4%. La crescita si concentrerà nel software (6,4%) e nei servizi (7,1%) mentre le vendite di hardware rimarranno stazionarie: secondo Sondergaard, si conferma la tendenza all’ottimizazzione dei costi e non al taglio delle spese. «Nel 2003 – ha spiegato Sondergaard – il ciclo di rinnovamento può comprendere la sostituzione dell’hardware con software. Esiste una fortissima tendenza al miglioramento dell’architettura aziendale, pertanto i vendor che operano nello spazio del middleware, ai confini con le packaged application, dovrebbero avere risultati molto interessanti». Sintomatica in questo senso, secondo Sondergaard, l’acquisizione di Navision da parte di Microsoft: «L’operazione ha senso perché Microsoft vuole essere un player globale e inserirsi nel mondo delle applicazioni, mentre fino ad ora si è limitata alle infrastrutture».

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