Gli Isp sul piede di guerra per FRIACO

Chiesta la revoca del provvedimento dell’Authority che introduce in Italia il nuovo servizio di interconnessione.

A un mese di distanza dall’approvazione del servizio di interconnessione FRIACO (Flat Rate Internet Access Call Origination) da parte dell’Authority per le Tlc (vedi link in basso), si alza la protesta degli Internet provider italiani, fortemente contrari al provvedimento.

L’Aiip (Associazione italiana Internet Provider) e l’Assoprovider, che rappresentano oltre 250 operatori, hanno preso carta e penna e hanno inviato una dura lettera al presidente dell’Autorità Enzo Cheli, chiedendo la revoca o la modifica della delibera, minacciando il ricorso al Tar e alla Commissione Europea.
La procedura di erogazione del servizio sarebbe, secondo l’Aiip, discriminatoria per gli Isp rispetto agli operatori in possesso di licenza telefonica, in quanto la delibera stabilisce che il servizio FRIACO è limitato “agli operatori licenziatari i quali, a loro volta, formulano le offerte commerciali verso gli Isp, i quali a loro volta propongono il servizio finale di accesso a Internet agli utenti”. In pratica, il testo darebbe un vantaggio competitivo agli operatori con licenza telefonica rispetto a chi possiede solo un’autorizzazione per i servizi di accesso a Internet, introducendo una discriminazione in “palese contrasto” con la giurisprudenza italiana ed europea in materia di libera concorrenza nel settore Tlc. Gli Isp chiedono, quindi, di essere equiparati ai carrier con licenza. Ma c’è di più. L’Aiip sostiene che la delibera “potrebbe costituire illeciti aiuti di Stato indiretti a favore di operatori di telecomunicazione controllati dallo Stato italiano”.

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