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GDPR, decisori IT convinti dell’utilità

Una ricerca di NetApp ha evidenziato che i decision maker IT negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e in Germania ritengono che la conformità al GDPR sia positiva in termini di vantaggio competitivo.

Ma mentre quasi la metà (44%) crede che l’aderenza al regolamento entrato il vigore il 25 maggio migliorerà la propria posizione competitiva, le aziende pronte sono meno: il 63% afferma che la propria infrastruttura dati è pronta per i requisiti di crittografia dei dati personali imposta dal GDPR, ma il 61% non è ancora pronto per l’anonimizzazione dei dati personali.

I risultati della ricerca dimostrano comunque che negli ultimi due anni è stato ottenuto un alto livello di preparazione.

A livello globale, le speranze di una maggiore competitività grazie al GDPR sono elevate.

Tuttavia, le prospettive regionali sono più polarizzate, con gli Stati Uniti che mostrano il maggior ottimismo e gli intervistati del Regno Unito che esercitano maggiori cautele.

Quasi i due terzi (65%) degli intervistati statunitensi dichiarano di ritenere che la conformità al GDPR migliorerà la propria posizione rispetto ai competitor. Lo stesso succede in Francia e Germania, dove il 42% e il 36% delle aziende è d’accordo.

Al contrario, i dati del Regno Unito evidenziano una prospettiva più pessimista, con solo il 30% delle imprese che afferma che il GDPR potrebbe migliorare la propria posizione competitiva.

Globalmente, la percentuale media di intervistati che ritiene che GDPR non offrirà alcun vantaggio competitivo è del 6%.

La conformità al GDPR si basa su un complesso insieme di requisiti, che influenzeranno le aziende in modo diverso. I risultati dell’indagine mostrano che due degli elementi più comunemente citati – l’anonimizzazione e la capacità di informare le autorità di una violazione dei dati entro 72 ore – sono attualmente i parametri meno rispettati dalle imprese, mentre la possibilità di crittografare i dati è uno dei requisiti per cui le imprese sono più pronte:

Oltre la metà (58%) delle imprese tedesche non soddisfa il requisito dell’anonimizzazione dei dati personali. Nel frattempo, il 61% delle imprese negli Stati Uniti, il 66% nel Regno Unito e il 69% delle imprese francesi non dispongono ancora dell’infrastruttura adeguata per garantire l’anonimato.

Analogamente, quasi i due terzi (il 65%) delle imprese tedesche non sono pronti a soddisfare il requisito di notifica di una violazione entro 72 ore e lo stesso vale per il 55% degli intervistati negli Stati Uniti e il 54% nel Regno Unito.

Le aziende si comportano invece meglio quando si tratta di crittografare i dati personali. Oltre i due terzi (69%) delle aziende del Regno Unito sono pronti per la crittografia e lo sono anche il 64% delle imprese negli Stati Uniti, il 63% in Francia e il 57% delle imprese tedesche.

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