Gartner: licenze software in vista di aumenti

Per l’analista il multi-core e altri trend potrebbero far lievitare del 50% i costi delle licenze entro il 2006.

Secondo Gartner i costi delle licenze software potrebbero, da qui al 2006 lievitare del 50% rispetto alla loro dimensione attuale. A meno che gli utenti non si sbrighino a rinegoziare i capitolati di licenza adottando, magari, delle formule di variabilità.


L’idea è venuta all’analista in seguito all’attenta osservazione dei nuovi trend tecnologici, abbinati al tradizionale pricing adottato, per esempio, da fornitori di applicazioni infrastrutturali (come Oracle, Ibm e Sybase) che applicano un modello basato sul numero di Cpu utilizzate dai server fisici per far girare le applicazioni.


I trend a cui fa riferimento Gartner sono l’affermazione delle architetture multi-core, la virtualizzazione delle risorse fisiche su server fisici, la crescente disponibilità delle strutture grazie all’applicazione di tecniche di on demand, il crescente interesse verso gli strumenti di provisioning.


Il tema più caldo sembra proprio essere il primo. L’emergere delle architetture processore multi-core, infatti, lascia adito all’applicazione di un raddoppio di licenza per un processore nel caso il doppio “cuore” che lo anima sia interpretato come una duplicazione del motore.


In merito l’industria del software si sta confrontando sulla metodologia di pricing da applicare e il quadro non è chiaro. Così per una Microsoft che è incline a non raddoppiare, pare esserci una Oracle propensa, o una Bea che potrebbe applicare una fee aggiuntiva del 25%.


Ma per il momento sono solo voci (Oracle) o dichiarazioni di intenti.


Il mercato deve ancora venire e con esso l’effettiva rendicontazione.


Gartner, pertanto, intende mettere in guardia gli utenti indirizzando loro a chiedere maggior chiarezza sulle iniziative future che intenderanno intraprendere i vendor.

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