Fusioni per chi gioca in difesa

Finito il periodo delle fusioni studiate a tavolino per “diventare più grandi” è il momento di imparare a difendersi

5 giugno 2003 Fusioni, o meglio, acquisizioni hanno caratterizzato la settimana che sta per concludersi. Sul fronte Erp PeolpeSoft e J.D.Edwards da un lato e Baan con Ssa dall’altro. Sul fronte della mobility, Palm e Blackberry.
Al di là delle singole operazioni, del loro valore economico, della loro effettiva realizzazione, e dell’impatto che ciascuna di essa avrà sui singoli mercati riferimento, vale forse la pena riflettere sulle caratteristiche intrinseche di queste fusioni.
Lo scorso anno è stato caratterizzato dal grande merger tra Compaq e Hp, un’operazione di un impatto tale da far passare in sordina molte altre.
Per anni abbiamo assistito ad acquisizioni di espansione, caratterizzate dalla necessità di acquisire mercati nuovi, tecnologie nuove, clienti nuovi. Ogni operazione di merge o di acquisition portava con sé come primo effetto l’ampliamento del perimetro di azione della società che la promuoveva.
Le operazioni annunciate questa settimana hanno invece un respiro fortemente difensivo. In un momento di estrema criticità del mercato, quando alla preoccupante recessione si affiancano azioni aggressive da parte dei competitor in migliore salute, società con qualche difficoltà a reggere la pressione cercano di rafforzarsi attraverso acquisizioni, forse meno complesse dal punto di vista dell’integrazione delle strutture, di certo rischiose se non accompagnate da un adeguato riconoscimento da parte del mercato.
Dunque far fronte comune per reggere l’impatto.
Che sia questa la risposta moderna al divide et impera di lontana memoria?

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