Fujitsu, il retail ha bisogno di chiarezza

Pos, loyalty e analytics richiamano investimenti. Contratti a canone per tipologie di servizio possono fungere da spinta.

Fujitsu Technolgy Solutions (appartenente al Gruppo Fujitsu), in seguito all’incorporazione nel febbraio 2010 di Fujitsu Services, ha ridisegnato il proprio portafoglio d’offerta e oggi si presenta a livello mondiale come un fornitore completo di infrastrutture It.

Alla base delle nuove strategie di sviluppo della società c’è la volontà di indirizzare le proprie competenze su un’offerta per mercati verticali, con l’obiettivo di essere in grado di soddisfare le specifiche esigenze che caratterizzano i vari ambiti di attività.

In particolare, come ha spiegato Carlo Musazzi, practice manager Application Services & Retail Business, le realtà della region Emea, Middle East & Africa (con 184 sedi complessive e una forza lavoro di 23.000 persone) oggi, in ambito Retail, lavorano con 80 clienti e supportano 16.000 punti vendita.

Utilizzando come substrato il proprio framework Dynamic Infrastructure, Fujitsu vi ha costruito sopra un’offerta per il Retail, tenendo ben presente le esigenze che caratterizzano il settore, come: migliorare i processi, le tecnologie e le performance del checkout, rendere più efficienti le architetture e le tecnologie per il back office, supportare con soluzioni adeguate la comunicazione nel punto vendita, aumentare la loyalty dei clienti e incrementare l’efficacia delle promozioni, ridurre il Tco delle tecnologie, migliorando i servizi ad esse associati.

L’offerta, quindi, parla di soluzioni e servizi gestiti per l’infrastruttura, anche con un approccio as-a-service.

Secondo analisi condotte nel settore, i progetti di nuovi investimenti ruotano attorno al Pos, in quanto il suo ruolo sta cambiando e sta diventando il fulcro di nuovi servizi per fidelizzare i clienti. Ma altri trend di investimento riguardano la loyalty e la Business analytics.

Dal momento che i budget It sono sempre più risicati, Fujitsu ha pensato di dare un po’ di ossigeno ai Cio del mondo Retail, offrendo con un contratto a canone, per singola tipologia di servizio, strutture hardware, software e servizi che un cliente ritiene necessari per innovare la gestione della propria attività.

Offre, quindi, con certezza dei costi, trasparenza e flessibilità, un supporto che può essere modulare o completo, e che può partire dalla fase iniziale di consulenza fino alla gestione e manutenzione dell’infrastruttura.

Una novità dell’approccio di Fujitsu al mondo retail, è data dall’offerta di una serie di workshop, gratuiti, attraverso i quali l’azienda può aiutare i clienti a individuare le aree di intervento e le esigenze di business che hanno, e quindi definire insieme con una roadmap personalizzata le mosse da fare.

A completamento del quadro del settore, Ivano Ortis, Emea research director di Idc Retail Insights (Idc), ha dato alcuni dati e trend di mercato.
In Italia il Retail nel 2009 ha avuto un calo dell’1,5%, contro un -3,8% della media europea dei primi 15 paesi.

Riguardo agli investimenti in It fatti dalle realtà del settore, in base a una survey condotta nel 2009 (su 52 realtà) la maggior parte, 55%, ha dichiarato di spendere tra l’1,5 e il 2% del fatturato, mentre un 27% spende tra lo 0,5 e l’1%. Nello specifico, il budget It è per il 34% allocato per la gestione interna, il 41% per quella esterna (hardware, software e servizi) e per il restante 25% per le telecomunicazioni.

Nel complesso, Idc ha valutato che nel 2009 il Retail ha speso in It 2,240 miliardi di dollari, mentre le previsioni al 2013 parlano di 2,522 miliardi, che rappresentano una crescita media annua dell’1,9%, al di sotto del valore del 2,7% valutato per l’Europa occidentale.

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