ForumPA: poco duepuntozero, ma in crescita

Le applicazioni non mancano ma sono poche e con servizi a macchia di leopardo. Tra chi investe per aumentare la conoscenza c’è Google. Con ottimi risultati.

Roma – 13 maggio 2008
Il grande argomento software degli ultimi mesi è senz’altro il Web 2.0, una musa ispiratrice che mantiene le promesse della Rete e rende giustizia agli utenti nei contenuti e nella reputazione dei loro creatori. E’ lecito attendersi che tanto ben di Dio sia appetito anche e soprattutto dalla PA italiana, il più inefficiente dei mondi possibili.

Andando a verificare quanto duepuntozero ci sia nel Forum PA 2008 si scopre che non è poi tanto. Una sessione introduttiva si limita a riassumere lo stato dell’arte, ben noto agli esperti e nebuloso agli esterni, anche se segnala la partecipazione mista con esperti, fornitori e anche una studentessa, secondo una formula di simpatia inaugurata quest’anno.

In realtà il duepuntozero italiano sembra ancora decisamente alla ricerca d’un filo logico già nell’indipendente e nel privato, figuriamoci quando si giunge al pubblico: parlare di 2.0 in un contesto ancora fortemente tradizionale è difficile ed infatti le realizzazioni elencate sono poche. E’ necessario fare formazione a tutti i livelli e in quest’ottica particolarmente gradita è stata la presenza dello stand Google, con due presentazioni ripetute più volte al giorno in una saletta apposita. L’obiettivo dichiarato è qualsiasi persona facente parte della PA, perché la formazione deve valere per tutti.

Per le elezioni, ma anche dopo
Nell’ultima campagna elettorale le nuove possibilità della piattaforme di condivisione sono state usate da tutti i partiti e se il buongiorno si vede dal mattino si potrà costruire qualcosa con ciascuno degli interlocutori”: è questo l’esordio di Andrea Salvati, Industry leader per finance, business and industrial di Google Italia. L’effetto è stato particolarmente rilevante nella campagna per il sindaco di Roma, durante la quale spesso cercando “Alemanno” appariva in prima posizione una pagina dedicata a Rutelli.
Per la PA, Google ha una piattaforma molto interessante per raggiungere i contenuti rilevanti e misurarne i parametri di visita”, continua Salvati: “Noi mettiamo a disposizione un media che si comporta come un canale”.
Nei dati dell’azienda, per oltre il 50% gli internauti italiani accedono con regolarità ai siti della PA, ma non tutti i servizi sono ben promossi né efficienti il giusto. Informazioni e calendari vengono ancora erogati a macchia di leopardo. Il dato più interessante sembra essere che se c’è servizio, c’è frequentazione: laddove la spinta del cittadino ha trovato interesse della PA il risultato è stato eccellente com’è stato per le campagne della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “La presenza dell’Ente è quando l’utente trova il servizio senza doverlo inseguire”.
L’ultima frontiera è stata Youtube con i Branded Channel della UE, di Tony Blair, di Sarkozy e anche italiani: da noi la crescita negli ultimi 12 mesi sfiora il 1000%. E’ un’esperienza interessante che invita gli utenti alla collaborazione: “la voglia di fare deve superare la paura di sbagliare”, conclude Salvati, “anche perché non c’è nulla da sbagliare”.

Applicazioni in salsa Saas
E veniamo al software fornito da Google direttamente sui suoi server. “Il nostro obiettivo è portare nel mondo della PA la visione Google Enterprise, in breve indicizzazione, ricerca e reporting delle informazioni”. A parlare è Gabriele Carzaniga, Responsabile delle applicazioni tecniche.
Sono servizi software molto usati dalle PA italiane, generalmente rendendo più accessibili i dati d’un sito o portale, ma anche per porre in evidenza alcuni contenuti specifici. “Un servizio molto richiesto è l’intercettazione di determinate parole con la tecnica normalmente usata per gli Adsense”, racconta Carzaniga, “cioè per proporre link sponsorizzati: ma in questo caso si offrono altri contenuti aderenti alle richieste dell’utente ma che senza il nostro aiuto la sua richiesta non reperirebbe”.
Altra area d’intervento è il Saas con hosting di GoogleApps, per migliorare la condivisione delle informazioni e collaborazione tra i dipendenti. “In Saas tutte le applicazioni sono gestite da Google”, è la spiegazione, “e i dipendenti pubblici accedono a dati ed applicazioni con qualsiasi dispositivo ed ambiente operativo, rendendo sempre disponibili le informazioni condivise”.
Tra le applicazioni innovative il portale 2.0 del Comune di Firenze, con la ricerca di Google; il meshup di tecnologie dell’Università di Torino, dove con un solo clic si ricerca contemporaneamente sul documentale e sull’anagrafica con risultati molto più aderenti alla richiesta; la Regione Veneto gestisce la connettività di molti comuni e comunità montane nelle quali la manutenzione dei dispositivi remoti è essenziale, in quanto sono ubicati in località disagiate. Inoltre con le Maps le informazioni vengono georeferenziate: eventi, manifestazioni, punti sul territorio, uffici, strade in evidenza (manifestazioni, lavori, viabilità) ed altre . Quando sia le operazioni, sia il loro marketing viene bene adattato al cliente, si parla di “consumerization”. Un’azienda o Amministrazione risponde a questo requisito quando eroga servizi, prodotti e/o messaggi personalizzati per ciascun utente, cittadino o dipendente che sia. “Concordiamo con Gartner nel confidare nella customerization della PA italiana”, ha osservato Carzaniga: “migliorare il servizio al cittadino è possibile, ma soprattutto è possibile migliorare la modalità di lavoro, con un maggior accesso e condivisione di informazioni per accelerare il servizio e ridurre i costi”.

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