Brunetta: pagelle in Rete per tutti

Il ministro per la Pa e l’Innovazione spinge sulla meritocrazia

Il benchmarking della Pa, come il voto a scuola, determinerà chi va avanti e chi scende. Meritocrazia, Internet e mercato. «Il clima è cambiato. C’è un momento emozionale di grande consenso pubblico, che non va sprecato. La gente si aspetta molto da noi, anche a costo di cambiamenti drastici e noi non dobbiamo deluderla». Parole pesanti di Renato Brunetta, neo ministro per la Pa e l’Innovazione, al convegno di apertura del XVIII Forum per la Pa di Roma.

«Far funzionare la Pa non è né di destra, né di sinistra – ha dichiarato, dopo aver annunciato un grande patto da proporre a dipendenti e sindacati per portare la nostra Pa a livello europeo -. Se accetteranno, i sindacati avranno coperto gli interessi dei lavoratori, altrimenti saranno ineludibilmente messi ai margini: non da me, ma dal loro conservatorismo». I cittadini devono avere servizi efficienti, semplici e vicini, pagandoli una sola volta. Per realizzare ciò, serve una valutazione quantitativa, da effettuarsi con i criteri proposti dall’Unione europea che devono valere per pubblico e privato, determinando un solo vincitore, ma nell’interesse del cittadino. Tre gli strumenti per raggiungere questo risultato: federalismo fiscale, innovazione e reti. «La carta deve sparire: le pagelle degli studenti devono andare su Internet», ha spiegato il ministro, aggiungendo che «non esistono solo le reti telematiche ma anche quelle di prossimità con sportelli» magari connessi, come poste, farmacie, tabaccherie, che devono contribuire a portare servizi ai cittadini. «Sono obiettivi che qualcuno può definire suggestivi, ma io non ho la sindrome di Napoleone» ha detto con calma, aggiungendo che nelle prossime settimane proporrà un pacchetto di misure da realizzare immediatamente.

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