ForumPa: contro il “divide” della rete moderna

Satellite e wireless possono risolvere un grave problema infrastrutturale italiano. Più che la tecnologia, servirebbe una strategia comune


Molte categorie di persone non ricevono un servizio di banda larga, oppure non lo ricevono con servizi e caratteristiche adatti a loro. E’ a questo che ci si riferisce quando si parla di digital divide, termine usato in maniera più nobile quando ad opporsi sono le popolazioni del mondo ricco contro quelle del mondo povero, meno nobile ma altrettanto reale quando si fa riferimento a situazioni di criticità minore, ma pur sempre motori del disagio.


Il Forum Pa ha trattato soluzioni teoriche e pratiche in molti eventi, anche perché in Italia c’è un digital divide geografico non solo tra nord e sud, ma anche all’interno di regioni o grandi città nelle quali la banda larga non sempre arriva e basso è il ricorso a soluzioni alternative quali il satellite o la connessione mobile.


Ne abbiamo parlato con Massimo Gotti, Amministratore Delegato di Motorola, relatore nel workshop su Le azioni degli Enti locali contro il digital divide per l’accesso alla rete.


In Italia il problema è grande: sono circa 10 milioni le persone che non hanno accesso alla banda larga, ed è sbagliato pensare che la tale situazione interessi solo i piccoli comuni e le province meno industrializzate. “La distribuzione purtroppo è ancora molto disomogenea e persino in Lombardia alcune aree non sono coperte”, inizia Gotti. “La speranza è una strategia comune contro il digital divide geografico nel nostro Paese, che rafforzerebbe l’intero sistema economico-politico italiano”.


Ma a qualcuno interessa davvero colmare il digital divide? “Istituzioni e Organizzazioni Pubbliche ma anche aziende e operatori sono in gran parte d’accordo sul fatto che il Digital Divide potrebbe costituire un ulteriore causa di diseguaglianze di tipo economico, sociale e culturale anche all’interno dello stesso territorio italiano, oltre che nei confronti degli altri Paesi”.


Gotti partecipa con una presentazione nell’ambito delle comunità rurali, ideale per rappresentare la situazione del frastagliato territorio italiano. L’azienda che rappresenta crede nella banda larga wireless, un settore nel quale è attiva sin dal 2001 con un approccio sempre aggiornato, che oggi comprende anche il WiMax. Una domanda più che lecita è se il satellite sia una strada percorribile, visto che è disponibile ovunque, oggi con sistemi bidirezionali e a prezzi concorrenziali. Motorola preferisce un’altra soluzione: “il servizio satellitare non può essere proposto come un’alternativa equiparabile alla banda larga: tempi di latenza elevati, velocità inferiore, connessione non sempre garantita da fattori ambientali e atmosferici non prevedibili sono alcuni dei limiti di questa tecnologia. Un’ulteriore soluzione è il wireless“.


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