Fluke, l’analisi delle parole

Rinnovato l’analizzatore portatile Optiview con funzioni di analisi dei contenuti che transitano in rete.

Fluke Networks ha aggiornato l’analizzatore di rete portatile OptiView Series III Integrated Network Analyzer riprogettandolo per consentire ai responsabili di rete di eseguire un’analisi approfondita delle cause alla base dei problemi che possono insorgere sulle reti.

Le funzionalità del nuovo analizzato comprendono il filtro e trigger di ricerca di stringhe Free String Match, autenticazione 802.1x, cattura di pacchetti a velocità Gigabit, generazione di traffico, Internetwork Throughput Testing (filtro di protocolli indipendente da incapsulazione), analisi del traffico a livello delle applicazioni e diagrammi per la visualizzazione delle prestazioni delle applicazioni.

La prima funzionalità, in particolare, è in grado di identificare ed elaborare qualsiasi serie di parole nel traffico di rete, in modo slegato dalla loro posizione all’interno del pacchetto. Ciò serve a eseguire operazioni di filtro a piena velocità in collegamenti Gigabit. In pratica rende possibile rilevare e catturare il traffico contenente determinate parole o frasi in e-mail non crittografate, pagine Web, trasferimenti di file o documenti, per identificare i casi di utilizzo illecito della rete. È possibile anche utilizzare la ricerca di stringhe per identificare e rilevare le applicazioni non autorizzate sulla rete, come supporti di streaming che possono occupare molta ampiezza di banda, o il traffico P2P che può costituire un rischio per la sicurezza.
Il Free String Match consente anche di diagnosticare i cali prestazionali intermittenti e di risolverli, promette Fluke, in meno di un giorno, mentre normalmente sono necessari più giorni.

Altro elemento di novità è l’analisi di applicazioni in tempo reale su collegamenti Gigabit. Significa che gli utenti hanno la possibilità di determinare gli specifici terminali (server, host) di ogni applicazione ed eseguire un trace route di livello 3 o di livello 2 per identificare a quale interfaccia switch o router sono collegati. Ne consegue un risparmio di tempo e maggiore facilità nell’implementazione di nuove applicazioni sui collegamenti ad alta velocità.

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