Finalmente è utile per Amd

La società chiude il 2003 con una ripresa difinita dagli stessi analisti mastodontica. Aumenta il fatturato, si ritorna all’utile. Ma più che i processori poterono le flash

21 gennaio 2004 L’andamento positivo delle vendite in tutti i
segmenti di business nei quali la società è attiva ha portato
Amd a chiudere finalmente in attivo il quarto trimestre
d’esercizio.
Nel periodo chiuso lo scorso 31 dicembre, la società ha
registrato un fatturato di 1,206 miliardi di dollari e un utile di 43
milioni
, una crescita che gli analisti definiscono “monumentale” se
comparata con lo stesso periodo dell’anno scorso, quando Amd
riuscì registrare perdite per 855 milioni di dollari su un fatturato di
686.
Il miglioramento resta significativo anche in una comparazione
con il trimestre immediatamente precedente, quando la società su un fatturato di
954 milioni non riuscì a mettere a segno il pareggio, perdendo invece 31
milioni.
Come accennato, la società è riuscita a crescere su tutte le linee
di prodotto e su tutti i mercati, se pure con andamenti quasi da record in Paesi
emergenti, come la Cina o quelli dell’America Latina. Merito, dicono, anche e
soprattutto della revisione e dell’ottimizzazione dei costi legati ai processi
produttivi.
Tuttavia, fanno notare gli analisti, sul bilancio della società
cominciano ad avere un peso sempre maggiore le attività nell’area delle
memorie flash
, dove Amd opera in joint venture con Jujitsu: il business
in questo segmento è cresciuto fino a toccare i 566 milioni di dollari, cifra
che quasi eguaglia i 581 milioni registrati dalla divisione Computation Product,
che segue l’area considerata tradizionale, vale a dire quella dei
processori.
Per quanto concerne l’intero esercizio fiscale,
Amd resta in rosso, con un fatturato di 3,5 miliardi di dollari e perdite per
274 milioni. Ma anche in questo caso il miglioramento è sensibile: il 2002 si
era chiuso con perdite per 1,3 miliardi su un fatturato di 2,7. Cautela, invece,
per il primo trimestre del nuovo esercizio. Il calo fisiologico dopo il periodo
natalizio invita la società alla prudenza.

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