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Exprivia, system integrator di valenza internazionale

Exprivia è a capo di un gruppo internazionale specializzato in information e communication technology, in grado di indirizzare i driver di cambiamento del business dei propri clienti grazie alle tecnologie digitali. Oggi il gruppo conta circa 2.400 professionisti distribuiti in sette paesi nel mondo. Abbiamo intervistato di Lucio Gadaleta, direttore production & delivery di Exprivia.

LE INTERVISTE DI 01NET –  SYSTEM INTEGRATOR

Cosa fanno? Come lo fanno? Con quali strumenti e per chi? 01Net esplora il mondo dei system integrator con una serie di interviste ai loro manager per cercare di capire qual è il loro ruolo attuale nel panorama italiano e come si evolverà nel tempo la loro offerta.

Scattiamo una fotografia a Exprivia?

Exprivia, quotata in borsa italiana al segmento Euronext Milan dal 2000, opera nel settore dell’information e communication technology.

Nasce dalla fusione di AISoftware, società che aveva l’obiettivo di sviluppare soluzioni software per il mondo bancario, e da Abaco Information Services, nata nel 1988 grazie ad un gruppo di giovani laureati dell’Università di Bari con l’obiettivo di progettazione e sviluppo di software custom, consulenza specialistica ed integrazione di sistemi.

Lucio Gadaleta - Exprivia
Lucio Gadaleta

Notevoli sono state le acquisizioni sostenute negli anni, come quella di Spegea, Infaber, Network Services, Exprivia Sl Spagna, Svimservice e Wel.Network, Aurora Web (Siemens), Datilog, Gruppo Prosap, Realtech Italia e Sistemi Parabancari, ACS e le più recenti QuestIt e AriaMedical24.

Exprivia, da sempre sostenitrice di startup innovative, nel 2018 contribuisce al lancio di Hrccoffee, di cui attualmente detiene il 70%.

Fondata su principi di affidabilità, semplicità e orientamento al futuro, Exprivia, continua a crescere proponendo innovazione in vari mercati e allargando le proprie competenze.  Il gruppo propone soluzioni composte da prodotti propri e di terzi, servizi di ingegneria e consulenza in ambito banking e finance, telco e media, energy e utilities, aerospace e defence, manufacturing e distribution, healthcare e public sector. Con oltre 2400 professionisti, il gruppo opera in tutto il mondo, nello specifico è presente in sette paesi tra cui Spagna, Germania, Messico, Cina e Stati Uniti. Numerosi sono i progetti in cui investe, creando una cultura d’impresa basata su valori e principi condivisi dalle proprie risorse.

Come si articola in dettaglio la vostra attività di system integrator?

I nostri servizi sono rivolti prevalentemente alle imprese, medie e grandi, del settore pubblico e privato che considerano le tecnologie digitali una leva strategica per rafforzare la propria competitività, puntando su efficienza e differenziazione. Ogni settore di mercato e cliente ha le proprie specificità.

Esistono tuttavia alcuni “ingredienti” comuni che non possono mancare in nessuna “ricetta”. Primo fra tutti il dato. Nel nostro modello di data-driven-company la dicotomia fra centralità e proprietà del dato è risolta attraverso il paradigma del data mesh: il dato è centralizzato per quanto attiene alla governance, distribuito per aree di dominio (domain-driven) per quanto attiene alla proprietà. Attorno alla filiera del dato si colloca uno stack di tecnologie appropriate per ciascuno scenario applicativo. Estrarre valore dal dato significa essere in grado di automatizzare alcune attività umane (hyperautomation), ottenere capacità di adattamento degli algoritmi (machine learning), consentire di “estendere” l’intelligenza individuale (artificial intelligence e augmented reality) o di trasformarla in intelligenza collettiva (soluzioni di knowledge management / sharing e advanced search).

Il secondo leitmotiv alla base dei nostri progetti di trasformazione è l’agilitization. Non si tratta semplicemente di tecnologia ma anche di moderni paradigmi organizzativi e gestionali. È la naturale risposta ad un bisogno crescente di velocità, resilienza ed elasticità. Si sostanzia nella “claudificazione” e virtualizzazione delle infrastrutture fisiche, in nuovi modelli di pagamento (pay-per-use, pay-as-you-go, ecc.), in nuovi paradigmi di design del sw basati su servitization, platformization, composable application, nei modelli di gestione del ciclo di vita dei sistemi (Agile, DevOps, ecc.) che fanno leva su strumenti di automazione e AI/ML della pipeline di produzione, in un’attenzione crescente alla cosiddetta total experience che porta all’affermazione di approcci basati sul design thinking e sul service design.

La cybersecurity è un bene dal valore intrinseco sul quale Exprivia ha puntato, creando in due anni un importante centro di eccellenza.

Il terzo leitmotiv è la cybersecurity. Lo shift del tradizionale business analogico verso quello digitale, l’affermazione e la pervasività di applicazioni digitali in tutti i settori dell’economia, la diffusione di oggetti connessi e di reti mission oriented, ha incrementato le esposizioni verso i cyber attack, ha aumentato gli impatti che ne derivano e soprattutto ha motivato le organizzazioni criminali ad investire ingenti risorse nel settore del cybercrime. La cybersecurity è un bene dal valore intrinseco sul quale l’azienda ha puntato, creando in due anni un importante centro di eccellenza.

Il ruolo di un system integrator diventa sempre più importante man mano che la tecnologia evolve. E la richiesta di servizi per le aziende dovrebbe essere aumentata esponenzialmente alla luce delle tematiche legate a Industria 4.0, IIoT, cloud, e così via. È davvero così? Qual è il livello di maturità tecnologica delle aziende italiane?

La domanda di servizi IT è decisamente in crescita in quantità e qualità. Lo testimoniano, per altro, i numeri della nostra ultima trimestrale che parla di una significativa crescita dei risultati dei primi tre trimestri del 2021 in termini di ricavi e profitti. Non abbiamo ancora rilevato un decollo della domanda legata alla cosiddetta industria digitale.

Non abbiamo ancora rilevato un decollo della domanda legata alla cosiddetta industria digitale.

Ciò potrebbe derivare da una resistenza culturale unita ad una carenza di competenze interne delle imprese industriali, dai rischi legati alla cybersecurity, dai limiti di interoperabilità dei sistemi per carenza di standardizzazione nei protocolli, dal costo degli investimenti iniziali che le imprese dovrebbero sostenere, ecc. Riteniamo che questo settore continuerà a  crescere nei prossimi anni e quindi rappresenta certamente un’area sulla quale continueremo a investire.

Quali sono le possibili evoluzioni future delle tecnologie di cui vi occupate e come avete intenzione di muovervi per rimanere sempre al passo con i tempi, anche anticipando le esigenze dei clienti?

L’offerta di soluzioni tecnologiche è estremamente ampia e in rapida evoluzione. Mantenere aggiornata la nostra offerta e le competenze dell’intera organizzazione sulle tendenze tecnologiche è sicuramente una tra le sfide più impegnative con la quale ci stiamo misurando.

Le azioni poste in campo si sviluppano su tre direttrici: rafforzare la collaborazione con le università e gli investimenti nella ricerca; espandere la rete di partner per integrare nelle nostre soluzioni la loro offerta innovativa; puntare sulla formazione continua dei nostri consulenti e sulla attrazione e valorizzazione dei talenti.

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