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Exprivia Italtel, il piano industriale a cinque anni

Dopo l’ingresso nel capitale di Italtel per 81% lo scorso dicembre, “in questi sei mesi abbiamo sviluppato il piano di azione che coinvolge due aziende grandi, diverse, ma complementari”, ha detto l’ad di Exprivia Domenico Favuzzi a Milano, a Palazzo Mezzanotte, alla presentazione del piano industriale fino al 2023.

Complementari perché telecomunicazioni (Italtel) e software (Exprivia) convergono e concretizzano quella che oggi si chiama trasformazione digitale.

Con la propria offerta aggregata di tecnologie, software e servizi, con laboratori di ricerca a Milano, Molfetta, Palermo in cui creano complessivamente 1000 ricercatori, 3000 impiegati in Italia, 400 nel mondo, Exprivia Italtel, ha detto Favuzzi, copre tutta la catena di valore Ict.

Domenico Favuzzi, AD di Exprivia

La trasformazione digitale e il cloud distribuito

Stefano Pileri, ad di Italtel, ha rafforzato il messaggio: “il digitale ha un impatto economico, e noi ci siamo. Noi combiniamo reti con dati, per fare la vera trasformazione digitale. Oggi assistiamo all’evoluzione del cloud, da centralizzato in grandi datacenter, a cloud fortemente distribuiti, perché gran parte delle elaborazioni devono essere fatte vicini alle fonti di raccolta“.

Favuzzi ha delineato le linee guida del piano industriale da qui al 2023.
Creare factory digitali dove sviluppiamo le nostre competenze. A oggi in Italia ne abbiamo  8.
Servire sette mercati verticali: industria, energia, aerospazio e difesa, healthcare, smart citizens cioè PA digitale, telco, finanza. Fare ricerca e innovazione. Questo per noi è un asset di base, i nostri ricercatori lavorano in open innovation con il mondo. Avere un focus su mercato internazionale con nuovi modelli di business, in offerta congiunta”.

System integrator di nuova generazione

In questo scenario, ha spiegato Favuzzi, cambia l’approccio al mercato. Exprivia Italtel agirà come un system integrator di nuova generazione, guidato dal software, che si muove nel multi cloud, applicando ovunque l’automazione, con sicurezza intrinseca in tutti i prodotti e le tecnologie. Lo farà in un contesto di Internazionalizzazione, dal telco a enterprise, con nuove figure e facendo leva sui partner, come Cisco, Sap e Murex.

Pileri ha spiegato che l’offerta di business process sui 7settori verticali sarà dI supporto ai processi, con infrastrutture digitali e tecnologie abilitanti (IOT, big data, intlligenza artificiale, cloud multi e distribuito). Il cloud, ha insistito “non è appannaggio dei big internazionali, c’è spazio anche per noi e ce lo prendiamo“.

Stefano Pileri Italtel

Per il settore industria Exprivia | Italtel si indirizza a imprese da 100 a 700 milioni di euro, per le quali viene proposto di sviluppare l’innovazione digitale migrando i gestionali su cloud e collegando industria alla rete.

Per il settore energia, il target sono produttori, distributori, public utility, per mettere il software nelle cabine di distribuzione in modo che siano bidirezionali e accolgano le energie alternative (come già fatto con Enel).

Al settore finanza, con target banche, broker, assicurazioni, si propone di fare la trasformazione digitale, trainati dal mondo assicurativo, con le scatole nere per auto e salute, assicurazioni per il rischio informatico.

Al settore telco e media, con target operatori, telco equipement manufacturing (ericsson, Cisco, Huawei, Alcatel) e Sky e Mediaset va detto che il 5G non sono solo frequenze, ma trasformazione software.

Nel settore aerospaziale, per vettori e produttori, si fa leva sull’acquisizione di Acs per portare analisi dati da fonti anche satellitari.

In campo sanità Exprivia è già un punto di riferimento per organizzazioni sanitarie, servizi centrali, mondo pharma e medicale e, rafforzerà la propria proposta di trasformazione digitale, così come quella della digitalizzazione dei processi per il settore pubblico.

I numeri del piano al 2023

Obiettivo di Exprivia Italtel, che al momento si chiama così ma è allo studio un brand unico, è raggiungere 757 milioni di euro di revenue a fine 2023, partendo dai 606 milioni del 2017, quindi tenere unb Cagr del 3,8% nel quinquennio.

La società prevede un raddoppio dell’Ebitda a 76 milioni di euro, dai 36 di adesso.

Non farà investimenti finanziari specifici e punterà a una forte riduzione dell’indebitamento netto da 226 milioni di euro attuali a 119 nel 2023.

Un contesto di tranquillità” lo ha definito Favuzzi, che ha ribadito che la società investirà 20 milioni di euro all’anno in ricerca e sviluppo. “E porteremo le soluzioni finance e healthcare nel cloud distribuito“.

Riguardo il modello edge cloud, Pileri ha chiosato dicendo di “credervi fortemente. Per l’edge cloud, abbiamo due progetti di ricerca. nell’Industria parte dei dati è a ottimizzazione locale, devono girare nella fabbrica. Eoi così rispettiamo la gestione dei dati a livello territoriale“.

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