Esprinet si prepara a nuove acquisizioni

Dopo Pisani nel mirino ci sono operatori specializzati nel software, networking e periferiche

Esprinet si presenta davanti agli analisti per spiegare l’acquisizione di Pisani accompagnata dai dati della semestrale che indicano una crescita del fatturato, la diminuzione di Ebitda ed Ebit e un netto calo della indebitamento. Il giro d’affari aumenta del 9,9% (passando da 389,9 milioni di euro a 438,5), l’Ebitda diminuisce del 7,7 (da 14,2 a 13,2), l’Ebit del 10% (da 13 a 11,7) e l’indebitamento finanziario netto passa da 143 a 105,5 con una diminuzione del 26,2%. I risultati sono figli di un secondo quarter che l’amministratore delegato Alessandro Cattani ha definito “flat”. Dopo l’ottimo aprile, maggio e giugno hanno dato infatti risultati praticamente uguali a quelli dello scorso anno. Luglio invece è partito bene “con tassi di crescita interessanti” tanto che Cattani si spinge a pronosticare un secondo semestre migliore del primo grazie anche a una maggiore chiarezza sul mercato degli effetti della fusione fra Hp e Compaq. Sempre secondo Cattani, proprio la confusione sulla road map dei prodotti della nuova società ha provocato un rallentamento delle vendite che dovrebbero riprendere soprattutto per periferiche e consumabili mentre permane il pessimismo sul fronte dei pc. La situazione comunque rimane difficile per molti operatori. L’amministratore delegato di Esprinet ha ammesso che davanti alla sua porta c’è la fila per farsi acquistare e che i candidati sono soprattutto distributori generalisti non quotati.

Per quanto riguarda l’acquisizione di Pisani il distributore di Nova MIlanese spenderà 3,1 milioni di euro. dal totale di 4.95 milioni di euro bisogna infatti togliere 1,8-1,9 milioni di euro che rientreranno con la vendita di un immobile in leasing di proprietà del distributore acquisito. Altra curiosità legata all’operazione riguarda quel 20% di fatturato (circa 25 milioni di euro) realizzato da Pisani su prodotti acquistati non direttamente dai vendor ma da altri distributori. Visto il portafoglio prodotti di Esprinet la concorrenza ora dovrà fare a meno di quella cifra che andava soprattutto nelle casse di Tech Data, Ingram Micro e Actebis. Il contributo all’aumento delle dimensioni di Esprinet, la valenza strategica, i ridotti rischi di integrabilità e le forti sinergie sono “i principali vettori della creazione di valore” dell’operazione che è il primo passo per l’obiettivo principale che rimane quella che Cattani ha indicato come “una chiara leadership sul mercato italiano”. E per “chiara leadership” si intende una quota di mercato doppia rispetto al numero due. Per questo motivo è facile aspettarsi da Esprinet altre acquisizioni che potrebbero riguardare un distributore generalista (“ma l’occasione dovrebbe essere davvero buona”), e molto più probabilmente operatori specializzati che presidino nicchie come networking, software o periferiche.

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