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Elmec: saranno i servizi cloud sicuri a far crescere l’Italia

L’intervista ad Alessandro Ballerio di Elmec Informatica.
A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022.
Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.

Per Elmec Informatica ci ha risposto l’Amministratore Delegato e Direttore Tecnico, Alessandro Ballerio.

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?

Il Piano Nazionale Transizione 4.0, evoluzione del programma Industria 4.0, rappresenta il principale volano di cambiamento per le aziende italiane che sono oggi chiamate ad affrontare diverse sfide: lo shortage con il conseguente incremento dei costi delle materie prime e della logistica che stanno riducendo la disponibilità di prodotti a basso prezzo realizzati in Cina; la tutela della proprietà intellettuale delle eccellenze della manifattura italiana; la necessità di mantenere una continuità produttiva nel contesto pandemico.
In questo scenario, la possibilità per le imprese di essere competitive nei prossimi anni a livello internazionale è strettamente legata alla trasformazione digitale. Per stimolare gli investimenti in questo ambito, all’interno del Piano Nazionale Transizione 4.0 sono stati fissati diversi crediti di imposta che riguardano i beni strumentali, la Ricerca & Sviluppo, l’innovazione tecnologica, il design, l’ideazione estetica e la formazione 4.0. In sintesi, tutto ciò che consente la digitalizzazione dei processi produttivi e la valorizzazione della produttività dei lavoratori.
Con il PNRR e il Piano Nazionale di Transizione 4.0 si aprono un ventaglio di opportunità non solo per gli enti pubblici, ma soprattutto, per le aziende private. Elmec si inserisce in questo contesto a supporto delle medie e grandi imprese per guidarle verso la Trasformazione Digitale con consapevolezza ed efficacia. Un percorso che l’azienda porta avanti al fianco dei suoi partner per massimizzare ogni opportunità.
Grazie alle competenze acquisite in 50 anni di storia, possiamo offrire un servizio completo dall’inizio alla fine – gli addetti ai lavori lo definiscono “end-to-end” – grazie al quale interveniamo su più livelli: dalla “semplice” consulenza, alla fornitura delle postazioni lavoro; dalla migrazione al cloud, alla Cybersecurity con CybergON, la nostra business unit dedicata alla sicurezza informatica. Ci occupiamo anche di soluzioni di approvvigionamento energetico green attraverso il fotovoltaico con Elmec Solar, mentre con Elmec 3D, grazie al suo approccio disruptive, portiamo al mondo della manifattura lo stesso cambio di paradigma che la trasformazione digitale sta apportando all’industria. Una rivoluzione, quella della stampa 3D – oggi anche a metallo, con resine ignifughe e con polimeri di elevata resistenza meccanica – che ridefinisce l’intero processo produttivo delle aziende, garantendo una riduzione dei costi fino al 97% e una libertà nelle forme e nel design senza eguali.

Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

Il 2021 è stato l’anno in cui le imprese italiane hanno iniziato un percorso di consapevolezza dei rischi e hanno sperimentato la concretezza degli attacchi. Il 2022, sarà un anno importante in quanto porterà due tendenze. Anzitutto un’ulteriore crescita degli attacchi ad aziende di ogni tipo e di ogni dimensione, non solo enterprise, ma anche PMI, che stimiamo nell’ordine del 25% rispetto al 2021. Poi un aumento della superficie di attacco sfruttando l’adozione dei servizi cloud come ulteriore punto d’ingresso. Infine, un aumento della complessità degli attacchi verso le infrastrutture e verso i dipendenti.
CybergON, la business unit di Elmec Informatica dedicata alla sicurezza informatica, si pone come obiettivo quello di accompagnare le imprese nelle evoluzioni attraverso la protezione e la rilevazione avanzata di tutto il perimetro del cliente, cloud compreso. La protezione aziendale passa anche dalla formazione dei dipendenti, ma con la personalizzazione dei contenuti in base al ruolo in azienda. Abbiamo, ad esempio, creato un percorso di formazione specifica per le figure apicali e dirigenziali che sono maggiormente esposte ad attacchi mirati. Non dimentichiamo inoltre che, se formati correttamente, possono portare consapevolezza all’interno di tutta l’azienda. La vera sfida del 2022 si sposta sui temi di remediation: non è più sufficiente identificare vulnerabilità e debolezze, ma la vera protezione si ottiene con attività di security operation eseguite in tempi coerenti con la criticità. Solo per fare un esempio, l’applicazione degli aggiornamenti di sicurezza sui vari sistemi aziendali deve essere eseguita sia in modo ricorrente (su base almeno trimestrale) che in emergenza (spinta da nuove vulnerabilità).

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

Ogni anno mettiamo a tema le potenzialità che la migrazione verso un’infrastruttura cloud può mettere a disposizione delle aziende italiane in termini di efficienza, risparmio dei costi e sicurezza della tutela dei dati. Ma il 2022 porterà un’ulteriore svolta nell’ambito dei servizi abilitati dal cloud al servizio del nostro tessuto produttivo, grazie allo sviluppo del progetto Gaia-X.
E se c’è una scelta a cui puntare nel futuro, è quella di entrare nella prospettiva di condivisione interoperabilità dei dati per sfruttare i servizi che verranno sviluppati attraverso questo progetto. Inizialmente, presentato come il cloud europeo, Gaia-X è molto di più di un’infrastruttura rispettosa della sovranità dei dati: si tratta di un’intelligenza di mercato condivisa mai esistita prima grazie all’accesso – sotto policy di governance comuni – a un parco di dati molto più ampio di quello esclusivo della propria azienda. Elmec ha aderito a Gaia-X lo scorso marzo creando un team per sviluppare un’offerta conforme e supportare le imprese a comprendere le opportunità offerte dall’utilizzo dei data space.
Il 2022 sarà infatti l’anno dello sviluppo di un’offerta di servizi da parte dei service provider che saranno conformi alle norme di Gaia-X e saranno basati sui data space efficaci per i diversi settori industriali – sanità, finanza, agricoltura solo per fare qualche esempio.

Dopo il Cop 26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?

La prima e più importante strategia consiste in un cambiamento di mentalità, ovvero in un cambiamento di metodo: progettare in termini di green IT. Elmec ha adottato questo approccio per generare cambiamenti nel macro e nel micro.
Tra i cambiamenti macro figurano, ad esempio, la progettazione delle strutture aziendali in grado di abbattere il consumo energetico e l’impatto ambientale. Ad esempio, abbiamo costruito in modalità green il nostro asset strategico a supporto dell’offerta di soluzioni cloud di Elmec: il Data Center proprietario di Gazzada (Varese), una di quelle strutture che solitamente sono tra le più “energivore” è, ad oggi, un’eccellenza dal punto di vista energetico. Realizzare un green data center è possibile adottando una serie di soluzioni in fase di progettazione: un sistema di raffreddamento intelligente, luci led e pannelli solari per l’approvvigionamento energetico attraverso il fotovoltaico. Nel 2021 abbiamo inoltre fatto un grande passo verso un futuro sostenibile: abbiamo acquistato energia rinnovabile sufficiente a soddisfare il 100% del consumo annuale di energia elettrica del nostro Green Data Center.
Abbiamo poi progettato il nostro Innovation Center che ospita 200 dipendenti dotandolo sia di un’illuminazione bio adattiva che gestisce i livelli di intensità della luce tenendo conto della presenza di persone negli ambienti, sia di 228 pannelli fotovoltaici ad alta efficienza. Grazie alla potenza totale dell’impianto pari a 82,08 kWp, la produzione annua di 88.200 kWh fa sì che il 90% dell’energia prodotta dell’edificio sarà auto consumata.
Sviluppare un approccio sostenibile consiste anche nel condividere valori all’interno dell’azienda. Cerchiamo di coinvolgere in ogni modo possibile i nostri collaboratori verso la diffusione di una cultura della sostenibilità. Vogliamo permettere alle persone di sentirsi parte di un obiettivo comune: rendere il nostro impatto ambientale sempre più positivo. Per questo incoraggiamo il car pooling e l’uso di auto elettriche attraverso l’installazione di stazioni di ricarica, mettiamo a disposizione dei nostri dipendenti distributori di detersivi ecologici alla spina che contribuiscono significativamente al risparmio di plastica e siamo particolarmente attenti allo smaltimento responsabile grazie ad alcuni Ecobox, stanziati nelle nostre sedi, che permettono ai nostri dipendenti di smaltire i rifiuti pericolosi in modo semplice, gratuito e sicuro. Inoltre, il 2022, vedrà l’inaugurazione della nuova mensa aziendale che, in termini di risparmio e di attenzione all’ambiente, metterà a disposizione dei nostri dipendenti esclusivamente “cibi sostenibili” a chilometro zero.

L’idea ICT del 2022 di Elmec

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

In un contesto economico che ha accelerato l’esigenza di soluzioni flessibili per consentire il lavoro da remoto e l’accesso a servizi e dati in qualsiasi momento, l’adozione di servizi cloud è diventata cruciale per la ripresa e lo sviluppo dell’attività delle aziende.
Utilizzare un’infrastruttura cloud e dei servizi gestiti consente di mantenere la continuità del business avendo anche una capacità di analisi sui dati relativi ai processi di produzione o alle richieste e ai feedback dei clienti attraverso un Erp. Non possiamo poi dimenticare i servizi che consentono di aggiornare e proteggere i notebook e i cellulari collegati alle reti aziendali, attraverso soluzioni di device-as-a-service.
Ad esempio, una grande realtà dolciaria Made in Italy ha potuto gestire da remoto e migliorare la produzione di merendine grazie all’hybrid cloud basato sul nostro data center Tier IV: la nuova soluzione ha permesso di avere dati in tempo reale sull’intera filiera della produzione e la gestione semplificata dei picchi di lavoro, mentre l’appoggio a un data center esterno ha garantito costi minori e maggiore sicurezza.
Aggiungo che questa ultima parola sarà cruciale nel prossimo anno e i servizi cloud svolgeranno un ruolo cruciale per la tutela dei dati, dei progetti, delle innovazioni che rendono uniche le Pmi italiane.
Vediamo infatti dalla cronaca un’escalation quotidiana di minacce alla cybersecurity: il moltiplicarsi di attacchi ransomware in enti pubblici e privati interpella qualsiasi azienda ad adottare anzitutto una soluzione di backup e disaster recovery. Poter duplicare e salvare i propri dati sul cloud avvalendosi di un Data Center Tier IV con la garanzia di un’assistenza 24/7 rappresenta un vantaggio in termini di tutela delle informazioni. A questo poi si aggiunge l’importanza di adottare soluzioni automatizzate di riconoscimento di eventuali minacce che consentano di individuare gli indizi dello sviluppo di un attacco ransomware prima che i propri dati vengano presi in ostaggio. La digitalizzazione dei propri sistemi attraverso soluzioni cloud e il supporto di Security Operation Center che monitori i sistemi in automatico rappresentano un binomio inscindibile per la tutela del patrimonio imprenditoriale italiano.

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