Ellison: “Il Sole sorge ancora”

In apertura dell’annuale Oracle OpenWorld il Ceo della società sottolinea l’importanza della forte integrazione tra hardware e software, alla base dell’acquisizione di Sun Microsystems, e lancia il suo mantra: “Parallel everything”.

San Francisco – È una vision tecnologica quella che Larry Ellison sceglie di condividere con i partner e con i clienti nella sessione di apertura dell’edizione 2011 di Oracle OpenWorld.
“Quando abbiamo acquisito Sun Microsystems – ha esordito – molti pensavano che la cosa non avesse senso. Invece un senso ce l’ha ed è nella possibilità di sviluppare hardware e software di concerto”.
Ama il confronto, Ellison, e parla di Apple. “In fondo anche Apple si muove su questa stessa linea: hardware e software sviluppati insieme. Indirizza un mercato consumer, certo, ma l’obiettivo è lo stesso: migliorare le performance ottimizzando i costi. Ovvero la stessa idea che sta alla base di Exadata ed Exalogic sul fronte high end del mercato”.

Ma se l’esordio in fondo ricalca la tagline dell’esordio di un anno fa, quando alla stessa platea convenuta a OpenWorld Ellison spiegava il senso del nuovo paradigma con quel suo “Hardware and Software Designed to Work Together”, ora è arrivato il momento di spingere sull’acceleratore e di parlare di performance.
L’obiettivo è sviluppare le macchine più veloci e performanti per il mondo business, questo Ellison lo ripete più volte.
E per farlo non c’è che un modo: portare tutto in parallelo.

“Parallel everything” è il mantra che ripete. “Non vogliamo semplicemente sviluppare macchine che vadano più veloci del più veloce computer di Ibm, ma vogliamo garantire le migliori prestazioni con il migliore rapporto di prezzo”.
Server, network, storage, tutto deve essere in parallelo e interconnesso, così come in parallelo dev’essere anche il software, dalla virtual machine al sistema operativo, al database fino al middleware.
Tutto in parallelo e tutto interconesso via Infiniband pipes, perché il guadagno di performance si ottiene con la velocità con la quale si spostano i dati.
È questione di ordini di grandezza per Ellison, che evidenzia anche l’importanza della compressione dei dati. Perché tutto parte da li: dati più compressi sono meno dati da spostare e si traducono in un risparmio di spazio e di tempo. Ed è in questa perfetta armonizzazione di hardware and software designed to work together che si raggiungono gli obiettivi.


Oltre al supercluster, annunciato all’inizio della settimana, l’altra importante novità è rappresentata da Exalytics Intelligence Machine, appliance che coniuga la database machine Exadata e il middleware e application server Exalogic, progettata per il mondo dei database, per garantire una Business Intelligence real time.
Exalytics è in grado di gestire dati relazionali e dati multidimensionali ed è in grado di analizzare dati non strutturati alla velocità del pensiero, quasi annullando i tempi di risposta.
Quaranta core Xeon, Infiniband e tecnologia database in-memory e multidimensionale sono al centro della nuova macchina e soprattutto sono gli atout che Ellison gioca nel confronto con Ibm o con Sap, puntando proprio sulla forte integrazione delle sue architetture.

Con un messaggio finale, che chiude il cerchio con l’affermazione iniziale.
Citando Hemingway, Ellison ha ricordato che “Il sole sorge ancora”, e il Sun che non è più al tramonto è quello che ha integrato in un Dna prima fortemente software.

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