Eito: il business torna a investire in Ict

Da Hannover i primi dati sul 2010 di Eito. Lieve la crescita, ma non è guidata dal solo consumer.

C’è qualche segnale di ripresa per il mercato Ict globale.
Lo sostiene Eito che, dopo il calo dell’1,6% registrato dal comparto nel difficile 2009, torna a parlare di crescita, con un +1,9% a 2.300 miliardi di euro.

Si tratta di una ripresa apprezzabile, sostiene Eito, che, nei Paesi industrializzati comincia a tradursi in un ritorno all’investimento da parte delle imprese, che stanno investendo nel miglioramento e nell’aggiornamento delle loro infrastrutture it.

I driver della crescita vengono dai Paesi emergenti, quali Cina, India e Brasile, per i quali, tuttavia, si è parlato di crescita It anche nel pieno della crisi.
Per questi Paesi, dunque, il 2010 rappresenterà l’occasione per dare nuovo carburante al motore della crescita.

Se la ripresa riuscirà ad avere un andamento continuativo, secondo Eito per il 2011 si potrà parlare di una crescita del 3,7% 2.400 miliardi di euro.

Per quanto riguarda il solo comparto Tlc, il 2009 si è chiuso in modo meno critico, con un calo limitato allo 0,5%. Per il 2010 Eito prevede una crescita del 2,9% a 1.400 miliardi di euro.
Si tratta di un comparto, sostiene Eito, che ha ormai attraversato una fase di importanti cambiamenti strutturali. Gli utenti utilizzando sempre meno le linee di telefonia fissa, privilegiando da un lato le comunicazioni mobili, dall’altro la telefonia Ip.
Negli Stati Uniti, il 18% delle famiglie ormai non dispone più di servizi di telefonia fissa e lo stesso accade per il 20% delle famiglie giapponesi e il 26% di quelle italiane.
Alla fine del 2010 le linee di telefonia fissa mondiali risulteranno in calo del 4,6%.
Di converso, il mercato delle comunicazioni mobili dovrebbe crescere dell’1,4% a 417 miliardi di euro. Le crescite più significative si registreranno sul fronte dei servizi dati, siano essi fissi o mobili, tanto che entro fine anno il giro d’affari generato da connessioni Internet e traffico dati su rete fissa registrerà una crescita del 7% a 198 miliardi di euro, mentre gli stessi servizi in mobilità chiuderanno con un +16% a 141,5 miliardi di euro.

Il solo comparto It, di converso, vale a dire l’insieme di hardware, software e servizi, dovrebbe mettere a segno una crescita dello 0,4% a 894 miliardi di euro. Esiguo incremento, è evidente,che tuttavia rappresenta una inversione di tendenza rispetto al calo del 4,6% registrato lo scorso anno. Per il 2011, ed è questo il dato positivo, la sola It potrebbe addirittura tornare a crescere del 4% anno su anno.

Come accennato all’inizio, l’elemento più positivo in questo scenario è il ritorno agli investimenti nei Paesi industrializzati, con una nuova disponibilità di spesa da parte di società finanziarie, del settore pubblico e delle utility. In questi tre comparti, in effetti, si parla di una crescita a fine anno nell’ordine dell’1%, che compensa il precedente calo del 2,7%.

Tra i driver della ripresa senza dubbio vi è il Cloud Computing, che nella sola Ue cresce a tassi del 20% annui.

Tutte queste valutazioni, di ordine generale, devono però essere rapportate alle analisi di tipo geografico, che ripartiscono in misura non proprio paritaria la crescita.
Brasile, India e Cina, che già avevano risentito in misura meno pesante del periodo di crisi, sono di nuovi i Paesi per i quali ci si attendono le crescite più significative.
L’It cinese dovrebbe chiudere il 2010 con un +11% a 33,6 miliardi di euro e quella indiana con un +11% a 14 miliardi di euro. Di converso, il mercato It europeo chiuderà a un +0,2% a 303 miliardi, mentre gli Stati Uniti mostreranno segno negativo (-0,8%) a 304 miliardi.
Simile la situazione nel comparto Tlc. Per un mercato cinese che cresce dell’8% a 126 miliardi di euro, quello europeo si attesterà su un +0,1% a 346 miliardi.

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