Eito: aspettando il 2010

I dati dell’Osservatorio sul mercato Ict europeo riflettono la sofferenza dell’hardware e la discreta salute delle comunicazioni Internet e mobili.

Secondo i dati presentati nei giorni scorsi da Eito (European Information Technology Observatory) a fine anno il comparto Ict europeo chiuderà con un calo dell’1,7% nel volume d’affari, destinato a scendere a quota 716,6 miliardi di euro.

Un calo contenuto, che riflette la disponibilità dei consumatori agli acquisti e la maggiore attenzione da parte delle imprese nell’avviare nuovi progetti It.

Soprattutto, un calo di durata relativa: secondo Eito dal prossimo anno si potrà tornare a parlare di ripresa.

Tra i comparti analizzati nel rapporto, quello delle telecomunicazioni è destinato a registrare un calo davvero minimo: -0,1%, per chiudere quasi alla pari con i risultati dello scorso anno, a 362 miliardi di euro. Al suo interno, tuttavia, si attende un calo del 6,8% nell’ambito delle comunicazioni da rete fissa, destinate a fermarsi a 70,2 miliardi di euro. Le preferenze dei consumatori sono ormai orientate verso le comunicazioni mobili e Internet.

In particolare, proprio per gli accessi Internet si attende una crescita del 7,2% a 36,3 miliardi di euro, mentre si parla di stabilità per le chiamate via cellulare, il cui giro d’affari si attesterà a 109 miliardi di euro.
 
Molto più sensibile è il calo atteso per le tecnologie It. L’hardware dovrebbe calare del 6,6% a 85,7 miliardi, a causa del calo del prezzo medio dei prodotti in commercio e dei rinvii di alcuni investimenti di rinnovo da parte delle imprese.
Va meglio per il software e per i servizi: si parla di  un -0,3% a 210,4 miliardi.
Complessivamente l’It sacrificherà sull’altare della crisi un 2,2%, scendendo a un giro d’affari di 296 miliardi di euro.

Più pesante ancora è il tributo che toccherà al comparto della consumer electronics, destinata a un -8,2% a 58,5 miliardi di euro. Il calo di fatturato più significativo toccherà ai televisori a schermo piatto,  nonostante la crescita attesa in termini di unità vendute. Il giro d’affari, condizionato dunque da un effetto downpricing molto marcato, si attesterà a 26,3 miliardi, con un -10,3% rispetto allo scorso anno.

Soffriranno anche fotocamere digitali, lettori MP3, navigatori, mentre di miglior salute godono lettori Blu-Ray, set-top box digitali per la ricezione delle emissioni televisive e console di gioco.

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