Easy e digital, Bill Gates a Smau

Il fondatore di Microsoft festeggia in fiera i vent’anni della filiale italiana e presenta la sua visione della digital lifestyle e della digital workstyle

Alfredo Cazzola, c’è riuscito.
Aveva promesso di portare a Smau un grande personaggio e per l’evento di chiusura della prima edizione del suo Nuovo Smau è riuscito ad avere in fiera nientemeno che Bill Gates.
E per Microsoft, una delle società che hanno dato da subito fiducia alla nuova formula di Smau, è stata anche l’occasione per festeggiare i vent’anni della filiale italiana insieme al suo personaggio più importante e carismatico.

Ma festa a parte, Gates, a Milano, ha portato il suo verbo, la sua visione della digital lifestyle e della digital workstyle, ha allungato lo sguardo in avanti per spiegare come potrà cambiare il nostro modo di vivere e, forse soprattutto, il nostro modo di lavorare.
La filosofia di fondo del presidente e chief software architect di Microsoft è racchiusa in una sola parola “easy” che pronuncia spesso sia quando presenta la sua visione per la digital lifestyle sia quando entra nella digital workstyle.
E il suo punto di partenza è nei vent’anni della filiale italiana: “rispetto a vent’anni fa i nostri strumenti di lavoro sono profondamente cambiati – spiega – le macchine sono milioni di volte più potenti, la memoria e le performance generali hanno trasformato il mondo dei pc come lo conoscevamo”.

Le performance sono importanti, ma c’è qualcosa che è cambiato più in profondità e riguarda la cultura che è cresciuta e che ha trasformato la modalità d’uso delle macchine e che pone l’accento sul concetto che la tecnologia non è una rincorsa di performance fine a stessa, ma deve servire per migliorare la qualità della vita e la qualità del lavoro (si veda l’articolo Gates: la tecnologia non è fine a se stessa, con link a fondo pagina).
Una cultura che ha cambiato il modo stesso di concepire i nostri strumenti di lavoro e che ha contribuito a cambiare l’organizzazione del lavoro.
E non è un caso che l’altro tema, associato alla facilità “easy” che ricorre nella visione del futuro di Gates è quello dell’”empowering customer” vale a dire di crescere le potenzialità di ciascuno grazie ai tools che gli permettono di fare di più e meglio il proprio lavoro.
E c’è da prevedere anche per questo che le cose cambieranno sempre di più e sempre più in fretta.

“E’ totalmente cambiato il “packaging” dell’hardware e con questo anche il concetto di macchina – osserva – sono arrivate nuovi sistemi che hanno contribuito a spostare le digital ideas dai sistemi alle aree applicative, al modo in cui le soluzioni possono migliorare la vita delle persone con tanti esempi che sono sempre più vicini a noi come la telemedicina, l’education, il telelavoro. Tutte forme di digital workstyle – prosegue – che hanno messo in moto enormi processi di business legati alla necessità crescente di creare soluzioni, di personalizzare applicazioni, di dare vita a forme di adaptive business process”.

La digital workstyle è dunque un fenomeno che cresce con il mercato e che aiuta il mercato a crescere, che genera un nuovo modo di lavorare e che chiede nello stesso tempo all’industria di portare sul mercato nuovi servizi e di alzare il livello e le performance dei servizi esistenti.
Gates ne ricorda alcuni ma soprattutto pensa a Internet e alla banda larga: “la nostra missione nel mondo business è quella di migliorare costantemente la produttività individuale” – dichiara – e questa mission è strettamente correlata con una visione del lavoro sempre più basata su forme di collaboration e dunque con un bisogno crescente di broadband per sostenere uno scambio di informazioni più frequente, più intenso ed esteso a tante e diverse piattaforme ed applicazioni. Stiamo lavorando intensamente sulla speech recognition – ricorda – sui digital video, su nuove applicazioni che facilitino l’interazione con la macchina come ad esempio le soluzioni per il Tablet pc e sulla facilità di interconnessione e su sistemi che razionalizzino la velocità con cui ci si “connette”. Sarà sempre più facile connettersi ad esempio con il WiFi che già oggi è una realtà e che vedrà presto la copertura di intere città e con la possibilità di passare facilmente e rapidamente alle comunicazioni voce sfruttando il Voip che è a sua volta destinato a cambiare totalmente la infrastruttura delle telecomunicazioni. E si può prevedere che entro i prossimi dieci anni queste comunicazioni saranno tutte nel segno del Voip”.
Prende forma così il lavoro del futuro: completamente in Rete, e fortemente e profondamente collaborativi con tante forme di accesso, tanti strumenti per collegarsi e tante opzioni per lavorare in Rete: “ma con un solo indirizzo – spiega – e con software capaci di scegliere la connessione più adatta in modo trasparente senza pensare”.
Il tutto easy, facilmente, pensando al proprio lavoro e non alla complessità delle tecnologie che lo rendono possibile.

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