E non chiamateli più cloni

Nel mercato italiano dei personal computer, il ruolo dei produttori e assemblatori nazionali è ormai da anni di tutto rilievo; e nel corso del tempo, è divenuto desueto anche il termine “clone”, che tradizionalmente dava a intendere come l’assemblato potesse essere considerato un prodotto di minor rilievo e di minor impegno rispetto a un “originale” messo a punto da fornitori internazionali, con presumibile dovizia di investimenti in ricerca e sviluppo e impegno produttivo.
In effetti, la rivoluzione del personal computer risale ormai a oltre vent’anni fa; e a dire la verità, l’architettura tipica del personal computer non è, a distanza di così tanto tempo, molto diversa da quella originaria, mentre l’industria elettronica ha affinato la capacità di rilascio di singole componenti e sottosistemi per personal computer, fortemente orientati agli standard industriali de facto, che permettono agevolmente il processo di assemblaggio e rilascio di prodotti finiti che il più delle volte si rivelano per manifattura e qualità assolutamente analoghi ai prodotti “branded”.
Sulla strada della ricerca sia della qualità intrinseca, sia del suo riconoscimento ufficiale, così come del poter avere titolo ad accedere a forniture che richiedano una garanzia anche formale della qualità stessa, molti produttori italiani operano sulla base di quanto richiesto dalle nuove certificazioni e norme Iso, e in termini di capacità di rilascio per volumi, fanno registrare numeri di tutto rispetto.
Anche sotto il punto di vista dell’indirizzamento commerciale, molti operatori nazionali fanno registrare processi distributivi particolarmente articolati, evidenziando una capacità di orientamento di canali diversificati, capillarità della presenza sul territorio e modelli di terms & conditions in grado di soddisfare esigenze eterogenee.
In Italia opera un numero estremamente elevato di produttori e assemblatori di personal computer: sono attive nel settore oltre 1.000 aziende, con un’offerta molto frequentemente orientata alla realizzazione di configurazioni specifiche appositamente realizzate sulla base delle esigenze di specifici clienti; ed è proprio la flessibilità di ciascuna impresa la reale componente del vantaggio competitivo che il singolo imprenditore trova nell’essere attivo su questo business.
Si tratta, sovente, di un mestiere che viene fatto parallelamente a quello della rivendita di prodotti di terzi, come dell’assistenza tecnica e della realizzazione di applicazioni ad hoc su specifiche esigenze.
Ne emerge la fotografia di un mondo che spesso è basato su comportamenti artigianali, che per quanto attiene all’assemblaggio di personal computer fruisce di marginali barriere tecnologiche all’ingresso, rese ormai nulle da una vasta offerta di componentistica, in grado di consentire la realizzazione di configurazioni le più disparate.
Ovviamente, il business dei personal computer prodotti e assemblati nel nostro Paese, fa registrare una forte concentrazione in capo a un numero limitato di attori; ed è sostanzialmente possibile, nei volumi prodotti e negli approcci commerciali, individuare quanti operino con approccio industriale, rispetto a quanti, i più, si continuano a muovere con una logica sostanzialmente artigianale.

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