Due nuovi terminali da Psion

Convergenza e verticalizzazione i due approcci vincenti nel mondo degli apparati wireless di taglio industriale

Psion ha scelto la cornice privilegiata della manifestazione Trackability, che si è tenuta nei giorni scorsi a Fieramilanocity, per presentare due nuovi terminali veicolari.

L’8580 e 8590 sono due apparati senza fili pensati per un utilizzo in ambienti operativi particolarmente “ostici” come magazzini, cantieri o impianti industriali.

Ideali per la collocazione sopra i carrelli elevatori, questi computer industriali compatti prendono in carico la ricezione, lo stoccaggio, il rifornimento, il prelievo, la spedizione e la tracciabilità delle merci all’interno di magazzini (anche frigoriferi), così come in ambienti aperti.

Grazie alle due porte seriali Rs232 ed Ethernet e a due porte host Usb (Universal serial bus), sarà possibile collegare a questi apparati un’ampia gamma di periferiche, come lettori di codici a barre, scanner Rfid (Radio frequency identification) o stampanti, attraverso connettori standard.

Entrambi i terminali utilizzano sistemi operativi Microsoft (Windows Xp Professional o Xp Embedded), per avvicinarsi in tutto e per tutto alle funzionalità proprie di un comune personal computer.

I dati potranno essere inseriti e acceduti tramite touch screen, tastiera o mause.

«In un mercato come quello della mobilità industriale – esordisce Giuseppe Luchesa, managing director di Psion Teklogix – le vere chiavi di volta sono due. Il mercato chiede, da un lato, la possibilità di utilizzare apparati specifici per esigenze verticali e, all’opposto, la convergenza di una pluralità di tecnologie su un singolo oggetto, in modo da sfruttare appieno i benefici di un solo apparato compatto per una pluralità di utilizzi. Noi abbiamo tentato di tradurre queste necessità in una soluzione polifunzionale, Workabout Pro, che integra picking vocale, supporto Rfid, video, tastiera e acquisizione delle immagini».

Ma l’investimento in questi terminali evoluti non può essere affrontato in modo “leggero”, mette in guardia il manager.

Le potenzialità di questi strumenti e i suoi utilizzi potranno essere compresi a pieno e apprezzati solo se, a fronte dell’acquisto degli apparati, ci sarà un investimento anche in progetti a tutto tondo, che investano pesantemente la componente applicativa. «Solo ragionando in questi termini, infatti – conclude Luchesa -, sarà possibile garantire un valore aggiunto concreto alle nostre soluzioni. Le scelte tecnologiche che le riguardano, infatti, sono strettamente correlate alle decisioni strategiche di alcune tipologie di operatori, come quelli della logistica, i retailer o i manutentori, e comunque connesse al presidio della catena della fornitura e all’ottimizzazione della logistica interna delle altre aziende. E si tratta di tematiche di non poco conto, se si pensa che un risparmio di pochi centesimi di euro sulla gestione di un prodotto, replicato sulle grandi quantità, si traduce in migliaia di euro spendibili per attività diverse».

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