È uscito il nuovo numero di 3D Printing Creative con una ricca offerta di servizi, storie e approfondimenti su stampanti e materiali che spiegano come tutti abbiamo la possibilità di diventare artigiani digitali.
Il numero 4 lo si trova nelle edicole italiane, su iTunes AppStore, su Google Play e naturalmente in abbonamento.
Si raccontano tutte le storie che fanno della stampa 3D un successo e che sono protagoniste di 3DPrint Hub, la fiera professionale che si tiene a fieramilanocity dal 5 al 7 marzo, con i casi vincenti nei settori dell’arredo e design, medicale, arte e turismo, moda e calzatura, edilizia e architettura, giocattoli.
E per conoscere meglio le potenzialità della stampa 3D, settore per settore, esiste una libreria di guide gratuitamente scaricabili cliccando QUI.
Ma la stampa 3D è anche già nello spazio: Nasa, Esa e Agenzia Spaziale Italiana stanno sperimentando la produzione a gravità zero.
Un inventore di classe assoluta, come Adrian Bowyer, spiega in un’intervista esclusiva che i limiti 3D printing semplicemente non esistono e un architetto italiano di fama internazionale, Mario Cucinella, illustra come con la stampa 3D stia cambiando dimensione.
Due guide pratiche spiegano come finanziarsi con il crowdfunding e come creare un Fablab da zero. Magari per emulare i ragazzi milanesi di Miocugino o i ricercatori triestini dello SciFablab. E il tutto senza dimenticare che la scuola di ogni grado ha ormai a che fare con la produzione digitale, come testimoniano i casi di una scuola media di Sesto Fiorentino, di alcune scuole superiori del varesotto e dell’università Liuc.
E che il 3D sia fonte di trasformazione di business lo confermano tante realtà che in questo periodo sono diventate service e che abbiamo intervistato, come Rigenera di Barletta, 3D Bresso Lab, alle porte di Milano, 3D Garage a Bergamo. Ma lo è anche di creazione di lavoro, come raccontano i ragazzi marchigiani di Design for Craft e i milanesi di Fabtotum.
Stampare in 3D è anche mettere le mani “in pasta”. Noi lo abbiamo fatto prima spiegando come funzionano i programmi per “affettare” i modelli: gli slicer. Poi provando tre stampanti italianissime: la Maty di GiMax3D, la Strato3D di Blue Tek e la Bad Printer2 di Bad Devices.
E con un tutorial vi spieghiamo come prendere il cd di una vostra Tac e trasformare in oggetto fisico il contenuto.