Diritto d’autore on-line: Agcom è legittimata?

L’accelerazione impressa dall’Agenzia alla modifica di una parte rilevante della vita in Rete viene contrastata non solo nel merito ma anche nel titolo. Gli interessi sono rilevanti.

Agcom ha velocemente proposto un nuovo regolamento sul diritto d’autore, includendovi alcune questioni che riguardano il web, e il governo si appresterebbe a blindarlo nella legge di stabilità. Già questa frase basta a comprendere come mai si siano levate voci forti e concitate per bloccare l’iniziativa.
Sull’argomento è stata organizzata la giornata di lavori “Libertà fondamentali sul web. Il Regolamento Agcom sul diritto d’autore”, la cui sezione collegata agli aspetti regoolamentari è stata moderata dall’avvocato Fulvio Sarzana.
La singola azione che ha generato questo incontro è stata la decisione dell’Autorità di erogare un nuovo regolamento di rinforzo del diritto d’autore. Si tratta di fatto di un atto legislativo, un’azione che un’autorità non dovrebbe mai compiere.


Il web non è la Tv

L’azione è stata improvvisa e isolata e prevede, tra le altre questioni, la possibilità di Agcom di chiudere a suo giudizio siti web accusati di azioni illecite. Il Governo si appresterebbe ad avallare questa possibilità inserendola nella legge di stabilità per sfruttarne il relativo voto di fiducia.
“Il problema inizia nel 2010 con una direttiva europea sulla televisione che fu recepita dalla legge Romani”, ha ricordato Nicola D’Angelo, magistrato ex Commissario Agcom. “Ma la tv ha una sua legislazione speciale che ora si cerca di portare nel web”, per cui questa non sembra una strada percorribile: “è come se Agcom volesse cambiare la legge Gasparri”, estremizza D’angelo con grande chiarezza.
La questione è dibattuta anche nel Regno Unito e in Francia. Anche negli States l’Nsa ha emanato un regolamento amministrativo con valore legislativo, ma è estremamente probabile che il giudice che se ne sta occupando annulli tutto.

Il singolo fatto è in sé grave, ma ha una portata molto più ampia. La sua genesi, infatti, mette in luce un problema più profondo: è Agcom legittimata? La questione è molto forte ed esula dallo specifico intervento e dalla singola Agenzia, per diventare una più chiara descrizione di ciò che i “garanti” possono e non possono fare.


Quale delega alle Agenzie?

“Le Autorità dovrebbero garantirci dai cambi e dalle regole di libertà da parte della maggioranza politica di turno”, spiega Giovanna de Minico, Professore di Diritto Costituzionale Università degli Studi di Napoli; “ma nel conferire loro la delega, il potere politico dovrebbe palettarlo, perché rappresentanza politica e rappresentanza d’interessi non sono la stessa cosa”.
In estrema sintesi, la tesi centrale degli intervenuti è chiara e si articola su due punti: le agenzie devono erogare pareri tecnici (e non politici) e la delega del legislatore dev’essere più chiara e “palettata” di quella fornita in Italia.


Francia, Gb e Usa

In Europa le varie situazioni nazionali sono del tutto disomogenee e l’azione comunitaria non sembra semplificare. La generale idea che le Direttive abbiano priorità sulle situazioni nazionali non è assoluta, bensì vincolata a ciò che è indicato nelle singole direttive.


E il diritto d’autore nei modelli 3D?

La difesa dell’una o dell’altra posizione ha comunque risvolti di tipo economico ed è veramente difficile non vedere nelle azioni e nelle consguenti reazioni la semplice difesa di interessi specifici. Altrettanto curiosamente i riferimenti alla prossima ondata del diritto d’autore, quella dei modelli 3D per la riproduzione con dispositivi personali e non nella cosiddetta stampa 3D, non sono citati da nessuno, eppure sarebbe una bella occasione per fare già oggi qualcosa di serio e di proiettato nel futuro.


In cerca di discontinuità

Nell’ascoltare i vari pareri a noi si è via via fatta strada una convinzione: il giurista, anche se esperto di questioni comunitarie, tende sempre all’esaltazione dell’ordinamento giuridico dello Stato al cui interno si muove. La sensazione è che non sia una cosa buona, perché quando il mondo corre la giurisprudenza pregressa è una palla al piede.
Per permettere alla legge di regolare il mondo d’oggi c’è necessità d’una discontinuità, che è in arrivo. Dalle nostre scelte dipenderà se avverrà dentro o fuori alla legge. nostre

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