Direct Matrix di Emc rivoluziona l’architettura degli array

La società ha presentato ufficialmente la più recente evoluzione dei suoi sistemi San di fascia alta. La linea Symmetrix Dmx si affaccia sul mercato forte di una nuova tecnologia di interconnessione “a matrice”, che supera i limiti imposti da bus e switch. Ma Hds e Ibm non stanno a guardare…

 


Emc, dopo ripetute anticipazioni e ritardi, ha finalmente presentato la nuova famiglia di array San di fascia alta. Battezzati Symmetrix Dmx (sigla acronimo di Direct Matrix, dal nome della tecnologia proprietaria che incorporano) i sistemi in questione, a detta del management della società, sono in grado di migliorare sensibilmente le performance rispetto alla linea di soluzioni precedenti, i Symmetrix 8000 (per ambienti open) e z8000 (per il mainframe), nonché rispetto a quelle dei concorrenti. Sono, infatti, basati su un brevetto che supera i limiti di prestazioni che caratterizzano la tecnologia bus, grazie a un’architettura di interconnessione di tipo punto-punto che assicura che ciascun controller abbia un accesso dedicato a tutti gli altri. In pratica, con l’architettura Direct Matrix si moltiplicano le connessioni e la banda disponibile con modalità che, a detta del management di Emc, sono di tipo "non blocking" e "non sharing". Allo stato attuale un sistema Dmx supporta oltre 2.048 disk drive ed è in grado di garantire fino a 128 connessioni, che collegano direttamente ciascun director front end di canale a qualsiasi regione della memoria cache, a sua volta collegata direttamente a ciascun director back end di dischi, senza l’impiego di bus o switch. Ogni link è in grado di trasportare dati alla velocità di 500 Mbps, garantendo una banda massima disponibile per il trasporto dati pari a 64 Gbps e una banda per la messaggistica e i dati aggregati di 72 Gbps.


La scalabilità della tecnologia in questione consente agli amministratori di acquistare, e pagare, per le sole capacità, banda, troughput e connettività effettivamente necessarie. La nuova linea, che dovrebbe contribuire a rinvigorire il mercato dello storage high end, comprende tre modelli: il sistema single enclosure Dmx1000, il dual enclosure Dmx2000 e la soluzione modulare Dmx800. "Già nel corso del primo trimestre di quest’anno – ha chiarito Mark Lewis, Chief technology officer di Emc – ci aspettiamo che la metà del fatturato sui sistemi di fascia alta verrà generato dai Symmetrix Dmx". I vertici della società assicurano che continueranno comunque a investire anche nei "vecchi" Symmetrix, che vantano una cospicua base installata, anche se Renato Simone, marketing manager di Emc Italia, crede che, di fatto, l’affiancamento delle due offerte proseguirà al massimo per i prossimi tre o quattro trimestri.


Va detto che era da oltre dieci anni che la società di Hopkinton non apportava modifiche sostanziali alla linea Symmetrix e molti analisti avevano attribuito proprio questa scarsa attenzione all’innovazione la causa della contrazione delle quote di mercato sui sistemi di fascia alta di Emc, in favore delle dirette concorrenti, Hds e Ibm. Tutti i sistemi Dmx sono già disponibili anche sul mercato italiano con prezzi variabili dai 409mila ai 2,5 milioni di dollari. I tre modelli annunciati supportano connessioni Fibre Channel mentre la connettività mainframe (Ficon) sarà garantita a partire dal terzo trimestre dell’anno. Quanto alla gestione degli ambienti storage multivendor, Lewis ha assicurato che Emc supporterà lo standard Smi (noto in precedenza come Bluefin o Cim) già da quest’anno, non appena la specifica sarà ratificata.

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