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Di Maio: l’innovazione non è una minaccia, è un’opportunità

Samsung ha denominato Wide Opportunity World l’edizione 2018 del suo Business Summit che si è tenuta a Milano. Molti i temi toccati e tutti legati all’innovazione. Un particolare risalto è stato dato a intelligenza artificiale (IA) e reti di quinta generazione (5g) e alle opportunità che da  queste tecnologie derivano.

Siamo a una svolta tecnologica, è importante per tutti stare al passo – ha spiegato Carlo Barlocco, Presidente di Samsung Electronics Italia –. Questo è il momento per le aziende, e non solo, di comprendere le sfide e le opportunità che dovremo affrontare nella nuova epoca. Riuscire nella Next Mobile Economy non significa solo integrare i dispositivi mobili nel proprio lavoro, ma ripensare l’intera economia del futuro come mobile-first”.

All’intervento di Barlocco ha fatto seguito quello del vice premier e ministro per lo sviluppo dell’innovazione Luigi Di Maio, il quale ha affrontato dapprima l’aspetto paura dell’innovazione, “Siamo abituati ad associare la parola innovazione a singoli progressi tecnologici che ha fatto la nostra economia in questi anni – ha detto Di Maio–. Uno studio che abbiamo commissionato qualche tempo fa ci dice che entro il 2025 il 60% delle professioni in Italia si trasformerà e il 20% di queste sparirà. Tutti vedono in questi dati una minaccia, io ritengo invece che sia semplicemente una fase che possiamo decidere di cavalcare o di subire. Dobbiamo però stare attenti al fattore tempo: se lasciamo trascorrere troppo tempo rischiamo che i processi produttivi e le professioni si trasformino così velocemente da lasciare troppe persone in difficoltà”.

Gli strumenti non solo utili, ma anche necessari

Secondo Di Maio, oggi ci troviamo di fronte a grandi sfide tecnologiche, che però possiamo affrontare. Quale Ministro dello sviluppo economico sta cercando di colmare il gap che abbiamo sul tema dell’innovazione “tentando di dare alle imprese e ai lavoratori degli strumenti per poter affrontare l’era in cui viviamo”.

In questo senso, la prima cosa che il vice premier ha deciso di fare è inserire all’interno della legge di bilancio uno sgravio di 40.000 euro a ogni impresa che nei prossimi anni assumerà un manager dell’innovazione. “Perché – ha affermato Di Maio –, soprattutto le piccole e medie realtà hanno bisogno di una regia per affrontare i processi di digitalizzazione e trasformazione digitale”.

La seconda cosa decisa da Di Maio è di far aderire il nostro Paese alle partnership europee sulla blockchain e sull’intelligenza artificiale. “Su questi temi ci sono piani a livello europeo dei quali l’Italia non faceva parte”, sostiene. E di cui invece deve diventare protagonista.

A questo riguardo, con la nuova legge di bilancio il Ministero dello sviluppo economico dà vita a un fondo di 50 milioni di euro per le sperimentazioni sia della blockchain sia dell’intelligenza artificiale. “In tema blockchain – ha precisato DI Maio –, abbiamo lanciato una call for expert che ha visto 400 domande da parte di varie categorie sociali. Ma per capire la blockchain dobbiamo iniziare ad applicarla ed è per questo che è nato il fondo per le sperimentazioni. Vogliamo anzitutto applicarla al made in Italy, per combattere la contraffazione. Nei primi mesi del 2019 individueremo del tessile o dell’alimentare a cui applicare i primi processi di blockhain. Ma non saremo intermediari del processo perché questo significherebbe far fallire il processo stesso”.

Di Maio sottolinea come il Ministero dello sviluppo economico stia anche lavorando sul versante dell’intelligenza artificiale. Il piano europeo sull’IA sarà pronto in dicembre, “del piano italiano, che ha visto circa 200 adesioni alla call for expert, sta partendo il processo di scrittura – ha evidenziato Di Maio –. All’Europa abbiamo chiesto anzitutto regole etiche, che saranno il tema importante dei prossimi anni. Non dovranno essere create solo da esperti a livello di commissione europea, sono i singoli parlamenti a dover affrontare l’argomento all’interno dei vari stati e poi formulare le nuove norme a livello europeo. Bisogna permettere ai cittadini di essere rassicurati se per esempio nel caso in cui un’auto a guida autonoma si trovi davanti a un pedone e debba prende delle decisioni”.

L’intelligenza artificiale e le imprese

Di Maio ha poi sottolineato l’importanza della diffusione dell’IA a tutti i cittadini e la necessità di una campagna di informazione per far capire quali sono le applicazioni pratiche e il potenziale che l’IA può avere prima di tutto nelle imprese.

A proposito di imprese, “molti pensano che si perderanno posti di lavoro – ha sostenuto Di Maio –. E questo sarà tanto più vero quanto più 4.0 diventerà l’impresa italiana. Io credo solo che ci sarà una trasformazione. Sicuramente ci saranno macchine che sostituiranno uomini, ma ci saranno uomini che dovranno utilizzare quelle machine, che dovranno progettarle, svilupparle e aggiornarle. E il mondo in cui siamo è quello in cui investiremo. Anche con progetto di cui non esiste ancora una seria implementazione in Italia: il venture capital. Entro l’1 gennaio nascerà in Italia il venture capital per le idee innovative che si chiamerà Fondo Nazionale per l’Innovazione e avrà a disposizione 1 miliardo di euro. Con un comitato di indirizzo, composto da soggetti pubblici e privati, cominceremo a sviluppare le linee di incentivazione e di sostegno a startup innovative sia italiane sia straniere. Infatti, l’obiettivo è di non rivolgersi solo al mercato interno ma di sviluppare hub dell’intelligenza artificiale e dell’innovazione in ogni città”.

La ricetta del vice premier per raggiungere tale risultato sta nella necessità di creare un nuovo boom economico, “che può arrivare se ci sono investimenti nelle autostrade digitali, come il 5g o la banda ultralarga, su cui insieme, privati e pubblico, possono fare molto”. Va però precisato che il “5g non nasce con l’obiettivo primario di portare un beneficio al singolo utente, quanto invece per abilitare nuovi processi dello Stato, delle aziende, della sanità pubblica, della Pubblica amministrazione: la rivoluzione dei servizi e i nuovi strumenti che avremo all’interno delle aziende. Faremo in modo che il processo del 5G sia favorito in tempi celeri”, ha assicurato Di Maio.

Entro i primi di dicembre sarà varato il decreto semplificazioni. “Riguarda un po’ tutti – ha concluso Di Maio –. Eliminerà alcune decine di leggi inutili, ma soprattutto porterà nell’ordinamento il valore legale della blockchain, delle nuove tecnologie. E questo consentirà un approccio sia ai privati sia al pubblico molto più smart nello sviluppare tali tecnologie”.

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