La prima trimestrale dell’anno scontenta gli analisti. Dell però spiega: è legata a precise politiche commerciali e finanziarie.
Non è proprio piaciuta agli analisti e agli investitori l’ultima
trimestrale di Dell.
Al di sotto delle attese,
dichiarano.
Non piace il calo degli utili. Non piace l’incremento delle
vendite, a due cifre sì, ma al di sotto di quanto la stessa società aveva
anticipato a metà gennaio.
Dell, in effetti, ha chiuso il primo trimestre del
nuovo esercizio fiscale con un vendite per 13,5 miliardi di dollari, in crescita
del 17% sul pari periodo dell’anno precedente, e con utili per 667
milioni, pari a 26 centesimi ad azione, in calo rispetto ai 29 centesimi del
primo trimestre dello scorso esercizio.
Dell, tuttavia, precisa: il calo
degli utili è strettamente legato all’incremento delle tasse; la crescita
contenuta è da correlare a precise politiche commerciali.
Nel periodo in
esame, Dell ha attuato significative riduzioni dei prezzi dei suoi prodotti, con
l’obiettivo di portar via quote di mercato a Ibm e ad Hp.
Per questo motivo
la società trova un po’ ingiustificato il nervosismo del mercato. Se le attese
non sono state rispettate, è stato comunque per poco. In ogni caso, l’obiettivo
di un tempo, i famosi 60 miliardi di dollari di fatturato all’anno, è stato già
spostato verso l’alto. Dell parla oggi di 80 miliardi di dollari, anche se non
ha fissato una time line entro la quale dovrebbe essere
raggiunto.
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