Datacenter 2018: al cloud il 76% del traffico totale

Guardiamo le imminenti modifiche dell’Ict aziendale con gli occhi del Cisco Global Cloud Index. Il traffico sale, ma l’IoT potrebbe portare ad una vera esplosione dei dati nella nuvola.

Il cloud continua a crescere e ad adattarsi alle necessità di Ict sia in azienda, sia a livello personale. Di questo si occupa anche Cisco nel suo Global Cloud Index 2013-2018, un complesso studio giunto alla quarta edizione.
L’ultima versione dell’indagine prevede una crescita continua e consistente del cloud per traffico, workload e storage; la formula del cloud privato si manterrà significativamente maggiore del cloud pubblico. Secondo lo studio, nel corso dei prossimi cinque anni, il traffico datacenter triplicherà e il cloud rappresenterà il 76% del traffico datacenter totale.
Cinque i principali macrotrend rilevanti dello studio: virtualizzazione, servizi, rilevanza dei datacenter, cloud readiness e internet of things. Vediamo gli ultimi tre in un minimo di dettaglio.

Traffico Datacenter globale
Secondo lo studio, dal 2013 al 2018, il traffico datacenter globale triplicherà con un Cagr (compound annual growth rate) del 23%, crescendo da 3,1 zettabyte all’anno nel 2013 a 8,6 zettabyte all’anno nel 2018.
Nel 2013, il cloud ha rappresentato il 54% del traffico datacenter totale mentre nel 2018 rappresenterà il 76%. Il traffico in questione ha tre componenti: verso l’utente, da datacenter a datacenter e interno al singolo datacenter.
Parlando di carichi di lavoro, entro il 2018 il 69% (113,5 milioni) dei cloud workload sarà elaborato in cloud privato, rispetto al 78% (44,2 milioni) nel 2013; il 31% (52 milioni) dei cloud workload sarà eseguito in cloud pubblico, rispetto al 22% (12,7 milioni) nel 2013.


Global Cloud Readiness

Il numero di Paesi ritenuti cloud ready continua a crescere. Nel 2013 sono stati 79 i Paesi che hanno soddisfatto i criteri applicativi per le reti fisse; quest’anno, il numero è cresciuto a 109. L’anno scorso, 42 Paesi hanno soddisfatto i criteri applicativi per le reti mobili; quest’anno sono diventati 52.


IoT come catalizzatore

L’internet delle cose è un potenziale catalizzatore per il cloud. Gran parte dei dati rilevati, infatti, vengono scartati subito o comunque non utilizzati, e il cloud potrebbe sfruttarli.
Se gli 8,6 zettabyte di traffico datacenter del 2018 sembrano un numero elevato, è solo una piccola frazione del totale dei dati rilevati. Una stima di questo valore, ovviamente nel 2018, la mette oltre i 400 zettabyte. Per fare alcuni esempi, un Boeing 787 rileva 40 Tb/ora, ma solo 0,5 Tb viene inviato al datacenter per l’analisi. Un grande negozio al dettaglio raccoglie 10 Gb/ora e ne invia il 10%, mentre una fabbrica automatizzata genera 1 Tb/ora e trasmette 5 Gb. Una miniera di grandi dimensioni rileva 2,4 Tb di dati ogni minuto, ovvero 144 Tb/ora.

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