Dal social network all’unified communication. Il Web 2.0 secondo Cisco

Grande affluenza alla due giorni milanese dove si è parlato di Social networking e Unified Communications 6.0

Oltre 2.500 visitatori hanno affollato i 6.100 mq dell’edizione 2007 del
CiscoExpo di Milano. Di questi almeno il 30-35% erano partner della società che
dopo la prima edizione svoltasi 18 mesi fa ha puntato l’attenzione sul Web 2.0 e
a un Italia che, similmente, si vorrebbe con una release più “aggiornata” .
Così, non proprio a caso (visto il contestuale annuncio dagli States dell’acquisizione del social network Tribe.net), nella due giorni milanese si è parlato di chat, wiki, blog. Strumenti nati per un utilizzo consumer della Rete e che ora fanno dell’azienda che li adotta al proprio interno, e per dialogare con i clienti, una realtà globalmente estesa. Il tutto al passo con le esigenze di quella generazione Y, nata dopo l’avvento di Internet, che dà del networking un’idea di “social networking”, senza dimenticare un altro trend, quello della “consumerizzazione” che, da qui ai prossimi dieci anni, si prevede avrà il maggior impatto nel mondo dell’It.

Questo il tema portante per Cisco Systems, in vena di dare una risposta ai mercati che Stefano Venturi, amministratore delegato della filiale italiana della multinazionale statunitense, definisce “sempre più in cerca di personalizzazioni” , mentre cita il caso della Mini in casa Bmw. ”In questo scenario – continua -, i nuovi media e la tecnologia non possono che fare da alleati. Sempre che i Cio in azienda sappiano cogliere le opportunità emergenti osservando il nuovo senza pregiudizi o limitazioni, per divenire i veri registi dell’innovazione. In questo, il 2.0 per noi significa creare uno Human Network che porti alla fine dell’umanesimo asservito alla tecnologia”.

In questa vision, il modello verso cui il colosso dei router e delle reti si muove va verso l’integrazione delle comunicazioni nei processi di business. In altre parole, l’unified communication, di cui tanto si sente parlare in questi giorni con Cisco e Ibm da una parte (che annunciano la nuova Piattaforma Client Uc2) e Nortel dall’altra (che in occasione del VoiceCon Spring di Orlando ha presentato il Communication Server (Cs) 1000 per la telefonia Ip e la nuova versione di Multimedia Communication Server (Mcs) 5100 per l’integrazione delle applicazioni di telefonia e multimedia dentro Ibm Lotus Notes).

In casa Cisco, ”che sull’integrazione dati, voce, video, mobilità ci lavora da quasi nove anni, con l’introduzione del primo Ip phone nel ’99” ricorda Danilo Ciscato, direttore business development e marketing della filiale italiana, si parla di affrontare il tema della mobility non sono con terminali wireless “perché la mobilità – continua Ciscato – deve essere anche dei servizi che si utilizzano”.
Ecco allora l’annuncio (parliamo di oltre quaranta, fra nuove realease e prodotti presentati) di Cisco Unified Communications 6.0, strumento di business (che abbandona il limitativo termine Call) e resta basato su standard aperti, e veicolabile sul mercato da quella rete globale di partner Cisco specializzati nella comunicazione su protocollo Internet.

Gli stessi, si spera, ben incentivati dai dati snocciolati da Paolo Campoli, director service provider solutions development di Cisco Europe, per il quale: “Nel Vecchio Continente quasi il 50% del fatturato dei grandi carrier arriva dai clienti corporate, con un tasso di crescita del 20% anno su anno rispetto un +5% registrato dai servizi consumer. Chi vuole continuare a crescere – conclude Campali – si sta buttando sui servizi di integrazione. E qui le opportunità portate dal broadband ai challenger che vogliono offrire connettività Adsl, voce e video communication all’home office e all’Smb sono aperte. Gli incumbent, dalla loro, proteggono il volume d’affari aggiungendo sevizi di mobilità e proponendo tariffe uniche ai clienti corporate interessati a rispondere ai problemi di globalizzazione, mobilità delle persone e virtualizzazione dei posti di lavoro con un’offerta single number (fisso e mobile insieme per essere sempre reperibili)”.

Nella versione Express, il Cisco Unified Communications
Manager sarà dedicato alle Pmi, mentre la Business edition è destinata
all’utenza di più grandi dimensioni. La palla ora passa al canale che si troverà
ad avere a che fare anche con la nuova Cisco quella che farò sparire il marchio
Linksys e che concentrerà anche i prodotti consumer sotto il
brand Cisco. Per questo bisogna però aspettare le novità del Cebit.

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