Home Interviste Da To Be servizi basati su LiFi: la trasmissibilità dati attraverso lampade...

Da To Be servizi basati su LiFi: la trasmissibilità dati attraverso lampade Led

Localizzazione, servizi di navigazione, connessione e trasmissione dati in ambiento indoor. To Be promuove le proprie soluzioni basate su tecnologia LiFi, attraverso infrastrutture che sfruttano la luce di lampade a Led

Dal WiFi al LiFi, la luce Led come elemento trasmissivo si candida per sopperire alla crescente domanda di connettività, e To Be su questa tecnologia costruisce servizi di localizzazione e trasmissione dati per ambienti indoor.  To Be è un’azienda che nasce nel 2016 a Latina come startup innovativa, focalizzandosi sull’utilizzo della luce per la ricezione e trasmissione dei dati, per quella i fondatori Francesco Paolo Russo e Raniero Pani amano definire “LiFi Revolution”. Con LiFi che è acronimo di Light Fidelity, identificando una tecnologia in grado di essere veicolo per dati e informazioni in modalità wireless attraverso la luce Led.

Francesco Paolo Russo, Co-founder di To Be
Francesco Paolo Russo, Co-founder di To Be

“I primi 4 anni di attività sono stati spesi prevalentemente in ricerca e sviluppo in quella che oggi possiamo definire una tecnologia emergente, ma che fino a qualche anno fa era solo agli albori – commenta Russo -. Una volta riusciti a standardizzare le soluzioni abbiamo iniziato ad avviare la fase più commerciale per proporre la nostra offerta che, in definitiva, si compone di consiste in soluzioni che utilizzano la comunicazione via luce, sia per la trasmissione dei dati sia per l’erogazione di un serie di servizi”.

Il LiFi in soccorso della crescente richiesta di connettività

Il protocollo di comunicazione LiFi nasce in ambito accademico anni fa e sfrutta, per l’appunto, le frequenze della luce Led per trasmettere dati e informazioni, riscontrandovi diversi vantaggi rispetto alle radiofrequenze.

Tra questi, il fatto che le frequenze utilizzabili comprendono una banda che è 10.000 volte più ampia rispetto alle radiofrequenze dedicate al WiFi, comportando quindi un’ampia capacità di trasmissione dati, in linea con la crescente richiesta del traffico digitale da parte del mercato, in tutti gli ambiti, dal consumer, ormai abituato a una fruizione di servizi e contenuti online di elevato peso, all’utenza business per tutta la serie di servizi che implicano un continuo aumento della capacità trasmissiva delle infrastrutture. Una necessità di flusso che la maggior parte degli analisti è concorde nel dire che non potrà essere soddisfatta dalle sole onde radio. E un assaggio dell’incapacità di soddisfare dei picchi di utilizzo della rete l’abbiamo potuto tutti sperimentare durante in periodo pandemico, con il crash di molti servizi online dovuti proprio al consistente aumento di richiesta.

To Be pioniere nei servizi LiFi che associano illuminazione e servizi legati alla connessione

Per ovviare a questi limiti, quindi, To Be arruola la tecnologia che sfrutta lo spettro della luce “sia come sostituzione delle reti esistenti, sia come loro integrazione – approfondisce Russo -. Una tecnologia che già da tempo viene ampiamente utilizzata anche all’estero, ma per la quale l’Italia è stata pioniera nello svilupparvi delle soluzioni e anche primati importanti. Come nel caso del nostro progetto per Pompei, che rappresenta il primo sito archeologico al mondo connesso con rete LiFi, o anche la prima scuola in Italia con rete basata su luce Led che abbiamo implementato per Roma Capitale, o alcuni ospedali, tra i primi in Europa e nel mondo, ad avere infrastrutture LiFi”

LiFi: lo spettro luce utilizzabile per la trasmissione dati
LiFi: lo spettro luce utilizzabile per la trasmissione dati

Il LiFi, ci spiega, può essere considerato sia in termini servizi, sia di connettività pura, di connessione di ambiente, indoor, per collegare pc, tablet, o per navigare, utilizzando sistemi tramite la luce e una chiavetta USB che funge da fotosensore che riceve il segnale e consente il passaggio dei dati. Particolarmente utilizzato in ambienti quali uffici, scuole, sale riunioni, ospedali, ambienti legati alla difesa.

Sostituzione o integrazione, dicevamo: LiFi da sfruttare prevalentemente indoor mentre WiFi o altre tecnologie come il 5G, per utilizzi in movimento o in spazi outdoor o particolarmente aperti. Questi gli ambiti in cui si possono massimizzare le potenzialità delle due tecnologie, senza per forza venire in conflitto.

“In particolar modo negli ospedali l’utilità è evidente – riprende Russo -, soprattutto in determinati ambienti, come le sale operatorie o aree con diverse apparecchiature collegate a cavi, dove spesso le comunicazioni radio possono avere conflitti con la strumentazione. Il LiFi, in questi casi, può essere alternativo al cavo, unica soluzione di connessione sicura e possibile in ambiti così delicati”.

Servizi di identificazione, geolocalizzazione e indirizzamento degli utenti

Ma negli ospedali, oltre alla connettività, il vantaggio di questa tecnologia deriva dal fatto di potere utilizzare la luce che ne illumina gli ambienti comuni, per potere identificare gli utenti e consentire loro di fruire di una serie di servizi indoor. “L’utente che entra nell’ospedale – cita un caso – attraverso l’ambiente illuminato dalle lampade Led, le quali hanno al loro interno un trasmettitore, riceve un segnale direttamente sul suo smartphone, e viene indirizzato a dei servizi mirati, quali il tragitto per raggiungere gli ambulatori o altri punti di suo interesse”.

Con un doppio vantaggio, soprattutto quando queste applicazioni coinvolgono il Retail o i Beni Culturali, potendo raccogliere e monitorare i dati sull’utente/cliente, vedere il percorso effettuato, i tempi di sosta presso certi punti, valutarne il grado d’attenzione e tanto altro.

Sicuro, Green ed economico. I vantaggi del LiFi e le applicazioni future

Un ulteriore aspetto positivo della tecnologia LiFi è poi il fatto di essere più sicuro rispetto al WiFi. Un vantaggio dovuto al fatto che quanto è all’interno di un ambiente, una stanza, un ufficio, rimane a esclusiva fruizione di chi vi è all’interno, e nessuno riesce ad accedervi da fuori, al contrario del WiFi, che per le sue caratteristiche, ha un raggio che permea pareti e ambienti.

To Be sfrutta la tecnologia LiFi badsata sulla trasmissibilità dati della luce Led
To Be sfrutta la tecnologia LiFi basata sulla trasmissibilità dati della luce Led

Ad oggi To Be segue una quarantina di clienti, con complessivamente oltre 200 LiFi zone, ossia installazioni di punti luce che oltre a illuminare trasmettono dati e informazioni, diffuse in diversi contesti, sviluppando un mercato che fino ad oggi è rimasto concentrato prevalentemente in Italia, ma che ora intende guardare anche all’estero.

Sul fronte della ricerca, intanto, le cose procedono a ritmi sostenuti, impegnando diverse Università e centri di ricerca, con studi sui device e sullo sfruttamento delle potenzialità di questa tecnologia. Tra queste, a titolo informativo, pur escluse al momento dall’offerta To Be, la possibilità di trasmissione sott’acqua, sfruttando frequenze vicino al laser che possono raggiungere distanze ragguardevoli.

Dalle applicazioni data center al risparmio energetico ed economico

Come anche curiosità si stanno sollevando sulle applicazioni del LiFi in ambito data center, caratterizzati dal fatto che al loro interno risiedono dati sensibili e che la loro stessa struttura crea un rumore elettromagnetico generando delle frequenze che a volte possono andare in conflitto con le comunicazioni radio, oltre ai problemi generati dal calore, da scoppi a veri e propri incendi.

Ulteriore aspetto che alza il punteggio del LiFi è poi quello che Russo espone sul lato green e di sostenibilità dal momento che “l’infrastruttura a Led è particolarmente efficiente dal punto di vista energetico, con un parco di luci al neon installato che è ancora altissimo, riferito, per esempio, agli ospedali o altri uffici, pubblici e non. E dove siamo riusciti a coinvolgere tali strutture, abbiamo portato degli efficientamenti dell’ordine del 70-80% dei consumi. Ma non solo. L’utilizzo della luce, infatti, abbatte sensibilmente l’esposizione alle radiofrequenze delle persone negli ambienti indoor”.

In allestimento, un canale di partner, dalle TLC ai system integrator. Guardando anche al 6G

Dal punto di vista commerciale, To Be ha un parco clienti storici che sta gestendo in maniera diretta ma, nel contempo, sta organizzando un canale, costituito attualmente da una decina tra partner TLC e system integrator. Una rete di partner che si sta espandendo gradualmente volendo coinvolgere anche provider e i grandi nomi della consulenza, sia italiani sia internazionali, che hanno nel tempo sviluppato competenze convergenti IT e TLC.

“Gli operatori TLC, in particolare, rappresentano per noi partner strategici in visione delle evoluzioni future – conclude Russo -, dal momento che le nostre sono soluzioni facilmente integrabili con altre tecnologie, dal 5G al WiFi o altre, tenendo conto anche del fatto che il LiFi è al momento precursore del 6G, che arriverà tra qualche anno e che è previsto abbraccerà pienamente le frequenze della luce, dal visibile al non visibile”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche
css.php