Da Sgi storage condiviso per sistemi Windows, Linux e Unix

Giunta alla fase di lancio la terza generazione di InfiniteStorage, la famiglia degli array di dischi, particolarmente rivolta alla gestione di San.

9 settembre 2003 Per un venditore di server, può essere un’idea sensata accompagnare l’offerta con le soluzioni di storage personalizzate per i propri sistemi, a patto di garantire il buon livello qualitativo delle soluzioni e a centrare le reali esigenze di spazio della clientela. Questo in buona sostanza il motivo per cui Sgi cerca di tenere costantemente aggiornati i suoi sottosistemi di archiviazione, pur conservando una reputazione che la annovera tra i principali fornitori di computer paralleli ad alte prestazioni, specialmente in segmenti applicativi come i media digitali e la visualizzazione grafica.

È giunta alla fase di lancio la terza generazione di InfiniteStorage, la famiglia degli array di dischi Sgi. Quest’ultima si dice convinta che questi nuovi sistemi, utilizzati insieme alla propria tecnologia di commutazione San e al file system clusterizzato Cxfs, sono perfettamente in grado di risolvere una delle problematiche più sentite di questo mercato: l’accesso condiviso a una molteplicità di insiemi di informazioni a partire da server tra loro incompatibili. A ben guardare è lo stesso obiettivo che un’azienda come Ibm vuole perseguire con un prodotto come StorageTank, ancora non interamente disponibile dal punto di vista commerciale. L’aspetto interessante è che questa nuova soluzione Sgi, pur essendo mirata sostanzialmente alla clientela focalizzata sul supercalcolo, può avere buone ricadute anche in un mercato più esteso.


In genere la gente ritiene che le cosiddette “storage area network” o San servano proprio per raggiungere questi livelli di interoperabilità, spiega Ajay Anand, il responsabile marketing per i prodotti di storage di Sgi.

In realtà una San mette a disposizione una infrastruttura di comunicazione condivisa che consente a diversi server di consultare un grosso array di dischi attraverso una matrice di connessioni Fibre Channel. Una soluzione molto efficace grazie alla sua larghezza di banda. L’unico problema, secondo Anand, è che ciascun server connesso alla San ha a disposizione una specifica fetta delle risorse, non si tratta di vera e propria condivisione. Una soluzione è rappresentata dall’accesso a sistemi Nas, ma queste architetture non riescono facilmente a superare la soglia di 1 o 2 terabyte di dati e non possono dialogare tramite connessioni Fibre Channel.


La via d’uscita da tale dilemma è rappresentata secondo Sgi da una architettura ibrida San-Nas basata su un file system clusterizzato come Cxfs, compatibile con una connettività di tipo San e una condivisione di risorse Nas. Tutto questo dovrebbe essere possibile con la terza versione di Cxfs, in grado di supportare l’ambiente Ibm Aix e le piattaforme Linux a 32 e 64 bit (in precedenza la compatibilità riguardava solo Irix Unix e Solaris, oltre a Windows Nt e 2000). Ma oltre all’annuncio software, Sgi ha in serbo la novità hardware di tre nuovi sistemi, realizzati in Oem da Lsi Logic. L’ibrido Nas-San costituito dai nuovi InfiniteStorage offre la connettività Fibre Channel tra i server e lo switch Fc a 2 Gbps, che provvede a inoltrare i dati nell’array. Cxfs viene eseguito sui sottosistemi di storage e prevede un driver per ciascuno degli ambienti server (per il momento manca il supporto per Hp-Ux e Windows 2003, ma secondo Anand Sgi ci sta lavorando, così come a un futuro supporto per Mac Os X e Windows Xp). Per il controllo dei flussi, InfiniteStorage prevede un server di metadati collegato a tutti i server e allo switch Fc tramite normali connessioni Lan. In questo modo, Cxfs riesce a tenere sotto costante osservazione le operazioni effettuate dai singoli server e a evitare i conflitti. La triplice offerta è costituita da Sgi Nas 2000, la soluzione entry level basata sugli array Lsi Tp9300 (fino a 112 TB).

Su questo stesso modulo si basa il successivo San 2000, comprensivo di switch e server di metadati. Il sistema più performante si chiama San 3000 e sfrutta le capacità degli array Tp9500.

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