D-Link, il green anima il 2009

Fatturato 2008 in linea con l’anno precedente. Le iniziative sull’economia dei consumi e per la social responsibility daranno senso all’austerità.

Se il 2007 italiano di D-Link si era chiuso a quota 40 milioni di euro, il 2008 non dovrebbe essere dissimile. Stefano Nordio, vice presidente dell’azienda per il Sud Europa si aspetta, infatti, di assestarsi sul medesimo valore circa, con eventuali differenze dovute esclusivamente al deprezzamento del prodotto finito, in seguito alla fluttuazione del cambio euro-dollaro, e non a un calo delle vendite, che dovrebbero ammontare a 2.500.000 prodotti.

Convinto delle possibilità che deriveranno sia dal fronte B2B che dal consumer (entrambi, però, in sofferenza), anche nel delineare il 2009 alle porte, il manager usa toni fiduciosi: «Si prospetta un periodo di austerità, ma affronteremo le criticità concentrandoci su vari aspetti, green e social responsibility in testa».

Già da alcuni mesi, infatti, la società taiwanese ha permeato di tecnologie verdi i propri switch, soprattutto per quanto riguarda la fascia medio bassa della gamma d’offerta. Proprio gli switch costituiscono un ambito di crescita del business aziendale, mentre il wireless è “flat” e la banda larga, nelle sue varie declinazioni, si mantiene stabile, con un ruolo particolare giocato dai servizi voce.

E, tenendo conto della precisione insita nel Dna asiatico della società unitamente alla creatività tutta italiana, Nordio indica la sua ricetta per reagire alla temuta crisi globale: «ridurre i costi interni, effettuare investimenti sul canale solo se capaci di generare Roi, concentrarsi sulla ricerca e sviluppo, puntare sulla competitività dei prodotti, anche se è previsto un adeguamento del listino prezzi, e sulla professionalità, far crescere il numero dei partner e porre attenzione alle diverse realtà specifiche del paese».

Perché alcuni settori, più di altri, si sono dimostrati particolarmente vivaci (trasporti, turismo ed entertainment in testa), mentre la Pubblica amministrazione nel 2008 è stata, per Nordio, «piuttosto dormiente, con poca voglia di sperimentare che, invece, si riscontra maggiormente nel privato – conclude -. Performanti restano, invece, le Tlc e le Pmi nel loro complesso».

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