Cresce la ricerca in Europa: vale il 2,03% del Pil

La Commissione europea ha rilasciato il quadro di valutazione sull’R&D. Nonostante la crisi le grandi imprese Ue continuano a crederci: investimenti in innovazione a +9%.

Nonostante il perdurare della crisi le grandi imprese con sede nell’Ue continuano a puntare sulla Ricerca e sviluppo: gli investimenti in R&D sono aumentati del 9% nel 2011, rispetto al 6,1% del 2010.
L’incremento
eguaglia il risultato raggiunto dalle aziende statunitensi (9%), è
superiore alla media mondiale (7,6%) e supera di il dato relativo alle
imprese giapponesi (1,7%).
E i settori ad alta intensità di R&D hanno evidenziato una crescita occupazionale superiore alla media.

Risulta dal “Quadro di valutazione 2012 degli investimenti industriali in R&D” della Commissione europea relativo ai 1.500 principali investitori in R&D.
 
Il quadro di valutazione 2012 è basato su un campione di 1.500 imprese,
che rappresentano i maggiori investitori in R&S a livello mondiale,
che rappresentano quasi il 90% delle spese complessive per la R&D
da parte delle imprese di tutto il mondo.
Misura il valore totale degli investimenti complessivi in R&D finanziati con fondi propri, indipendentemente dal luogo in cui si svolge la relativa R&D.
Delle
1.500 imprese, 405 hanno sede nell’Ue, 503 negli Usa, 296 in Giappone e
296 nel resto del mondo, compresi Svizzera, Corea del Sud, Cina, India e
altri 23 paesi. Ciascuno dei paesi contenuti nel quadro di valutazione
ha investito 35 milioni di euro o più in R&D nel 2011.

I dati riguardanti l’occupazione in generale
relativi a un campione di 815 imprese presenti nel quadro di valutazione
sono aumentati del 22,3% nel periodo 2003-2011, guidati dagli aumenti
nei settori ad alta intensità di R&D (36,1%).
Per quanto
riguarda il campione relativo all’Ue, la crescita dell’occupazione è
stata forte nei settori ad alta tecnologia (38%), con una crescita del
20% nei settori a medio-alta intensità e del 19% in quelli a bassa
intensità.

I dati in dettaglio

I primi 50 investitori mondiali comprendono 15 imprese Ue
18 aziende statunitensi e 12 giapponesi. La casa automobilistica
giapponese Toyota è in testa alla classifica, mentre la Volkswagen,
prima azienda Ue, è al terzo posto (con 7,2 miliardi di euro investiti).

Secondo recenti dati Eurostat, nel 2011 la spesa complessiva per la ricerca nel settore pubblico e privato nell’Ue ha raggiunto il 2,03% del Pil, rispetto al 2,01% del 2010.
Ciò è dovuto principalmente ad un aumento della spesa nel settore privato.

Gli investimenti complessivi delle imprese contenute all’interno
del quadro di valutazione mostrano che gli Stati Uniti sono ancora
davanti all’Ue, e ciò è dovuto al numero maggiore di imprese ad alta tecnologia presenti negli Stati Uniti (178,4 miliardi di euro contro 144,6 miliardi di euro).

Tra le prime 100, le imprese con gli aumenti maggiori della spesa di
R&D sono quelle del settore Ict, come Huawei (48,4%), Apple (36,3%)
e StMicroeleectronics (34,5%).

Altre aziende tra le prime 100 che hanno registrato impennate
nei livelli di investimento in R&D appartengono al settore
automobilistico e dei pezzi di ricambio, alcune delle quali con sede
nell’Unione europea, come ad esempio la Bmw (21,6%) e la Renault
(19,4%).

Nell’Unione europea le cifre relative
all’aumento della R&D nel 2011 sono in larga misura legate al
settore automobilistico (crescita pari a 16,2%), che rappresenta la
quota più consistente di investimenti in R&D nell’Ue (25%).
Le
imprese con sede in Germania, che rappresentano circa un terzo degli
investimenti complessivi in R&D nel settore privato nell’Ue, hanno
registrato un aumento degli investimenti in R&D pari al 9,5%.
Le
aziende nel Regno Unito e in Francia, che rappresentano una larga fetta
della ricerca nel settore privato, hanno registrato una crescita
rispettivamente del 13,1% e del 7,6%.

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